A Tokyo giornata di caldo record il 20 luglio, con il termometro salito a 39,5 gradi alle 12:58. Alta anche la minima: 27°C. Lunedì 19 luglio gli estremi erano stati 28,1°/34,5°C. Le medie di luglio nella capitale giapponese sono 21°/27°C per minime e massime, il precedente record era 35°. Il caldo, oltre che dalla presenza di una +21°C a 850 hpa, è stato favorito da un leggero effetto favonico, con vento da NW. Dopo il “picco” c’è stato infatti un calo di 4°C in 2 ore al ruotare del vento prima da SSE, poi da SW. Altri valori del 20 luglio in Giappone (tutti sulla parte sud dell’isola di Honshu, con tra parentesi le medie di minime e massime e i record di luglio, in °C): Nagoya 26°/35° (22°/30°, 36°), Osaka 28°/35°(23°/30°, 36°), Yokohama 26°/36° (22°/26°, 33°), Maebashi (interno, a nord di Tokio) 25°/38° (21°/29°)
Gran caldo lunedì 19 luglio anche in Serbia e Montenegro. Nella capitale serba, Belgrado, la temperatura minima della notte tra lunedì e martedì non è andata al di sotto dei 21,3°C, circa 5°C in più della media delle minime di luglio, che è di 16,1°C. Riportiamo le massime del 19 luglio in alcune località serbe, montenegrine e bosniache, confrontandole con le medie delle massime e con i record di luglio, tutti in °C: Belgrado 34,5° (27°, 41°), Novi Sad 34,8° (25°, 37°), Podgorica 35,0° (32°, 40°), Mostar 36,2°,
Venti meridionali hanno portato temperature insolitamente alte anche nella parte settentrionale della Finlandia e nell’enclave norvegese al confine con la Russia. Kevo, nel nord finlandese, ha raggiunto i 24,9°C nel primo pomeriggio di martedì 20 luglio, quasi 9°C più della media delle massime di luglio, che è 16,1°C, comunque meno di lunedì 19, quando il termometro aveva toccato 26,6°C. Altri valori massimi di lunedì 19 luglio, confrontati con medie e record di luglio: Kirkenes 24,7°C (15°, 31°), Ivalo 24,5°C (18°, 32°).
Giornate insolitamente calde anche nel settore artico della Russia europea. Lunedì 19, per esempio, si sono raggiunti i 32,7°C nella città di Pecora, dove la media delle massime di luglio è 20°C, Sempre a Pecora, sabato 17 luglio si sono toccati i 34°C, uguagliando il record storico della località. Nar’yan Mar si trova oltre il Circolo Polare, quindi è davvero notevole la massima di 29°C di lunedì 19 luglio (media massime di luglio 15°C, record 31°C), come pure quella, sempre di 29°C, di Anderma (media delle massime di luglio 9°C, ma un record di 31°C), città situata sulla costa del freddo Mar di Kara.
Un notevole evento di pioggia intensa ha interessato la città di Moose Jaw, nella provincia canadese del Saskatchewan, dove sono caduti 44 mm nelle 6 ore precedenti il mezzogiorno di martedì 20 luglio. Questo accumulo è appena inferiore ai 52 mm della media dell’intero mese di luglio.
Intense piogge anche ad Ilyinsky, località sull’isola russa di Sahalin, nel Mare di Ohotsk. Nelle 6 ore precedenti il mezzogiorno del 20 luglio si sono registrati 29 mm, equivalenti a oltre un terzo della media mensile di luglio (79 mm).
Ma queste piogge sono robetta in confronto a quelle che martellano la Cina, soprattutto nella parte centrale. A Wuhan, dopo gli oltre 100 mm di domenica, di cui abbiamo scritto ieri, ulteriori 69 mm sono caduti lunedì 19 luglio. Nella vicina Macheng sono caduti 183 mm in 48 ore, tra domenica e lunedì, mentre a Zhijiang, in sole 36 ore, sono stati registrati 236 mm.
Continuano le piogge torrenziali anche in Bangla Desh. A Sylhet, nel nordest, in 3 giorni, tra sabato e lunedì, sono caduti 356 mm. Lunedì 20 si è difesa bene anche la località di Feni, con 120 mm in 24 ore.
Nel fine settimana trascorso si è vista cadere la neve nella località nota in Russia come Ti’an-shan’skaya (Tian Shan Mountain). Situata a 3614 metri nel Kirgizistan orientale, la stazione meteo è stata imbiancata da una neve bagnata, con temperature minima e massima -1,7°/3,5°C il giorno 20. Nella Cina occidentale, Turfan, 3750 metri più in basso (siamo quindi sotto il livello del mare) e 560 miglia a est, ha terminato la scorsa settimana con una massima di oltre 45°C domenica. In tutta la settimana le massime hanno oscillato tra 43° e 46°C, davvero tanto anche per una località che ha una media delle massime di 39°C in luglio.
La depressione tropicale nel Pacifico orientale è cresciuta, diventando tempesta tropicale, battezzata con il nome di Celia. Nel tardo pomeriggio di lunedì, ora locale, Celia era centrata circa 680 miglia a sudovest di Cabo San Lucas, Messico. Il suo movimento era verso ovest, a 9 miglia orarie, con venti fino a 45 miglia orarie. Le previsioni indicavano un ulteriore rinforzo della tempesta, che tuttavia rimane lontana da terre emerse.
Indici di calore elevatissimi sono stati registrati domenica 18 sulle pianure circostanti il Golfo Persico. Nell’Iran sudoccidentale, Agha Jari ha avuto addirittura una punta di indice di calore di 50°C, e Ahwaz era quasi altrettanto calda. Nell’Arabia Saudita orientale toccato un indice di calore di 49°C a Al Hufuf. Anche il Bahrein si caratterizza per il caldo molto afoso; martedì 20 luglio all’aeroporto internazionale di Manama il dew point ha oscillato tra 26° e 30°C, mentre gli estremi termici sono stati 31°/37°C.
Ancora notti molto fredde nell’entroterra sudafricano. Lunedì 19 molte località sull’altopiano hanno avuto minime abbondantemente negative, con notevole escursione termica per il forte soleggiamento diurno. Riportiamo alcuni esempi di valori minimi e massimi, ricordando che si tratta di località tutte ben oltre i 1000 metri: Sutherland -10,3°/+17,0°C, Bloemfontein -3,8°/+18,1°C, Kimberley -3,0°/+19,8°C.