L’Atlantico va all’assalto dell’Europa Occidentale dirigendosi verso il Mediterraneo, non potendo avere in questa particolare contingenza un viatico per scorrere a medie-alte latitudini, come accaduto nelle ultime settimane, a causa di un blocco anticiclonico in continuo rafforzamento sulla Penisola Scandinava. Quest’alta pressione, ben estesa verso nord fino al Circolo Polare Artico, guida la discesa sul proprio bordo orientale di un fiume di correnti artiche e siberiane.
La parte settentrionale ed orientale del Continente è divenuta così la roccaforte di un lago d’aria gelida, ulteriormente rinvigorito dai nuovi apporti che scendono dalle latitudini polari. Le temperature più rigide al primo mattino odierno sono state quelle misurate in Scandinavia e precisamente sul cuore della contea norvegese del Finmmark, laddove Kautokenio è scesa fino a -40°C. Tra le Capitali, segnaliamo i -23°C di Helsinki, i -19°C di Oslo ed i -24°C di Riga (Lettonia).
Quali sono le zone nel complesso colpite dall’intensa azione gelida? A parte le nazioni scandinave e la Russia Europea, il gelo intenso non risparmia nemmeno le zone baltiche, la Bielorussia, l’Ucraiana, la Polonia e parte dei territori carpatico-danubiani. La Germania, trovandosi esattamente nella fascia di confluenza fra masse d’aria diverse, è stata interessata da spruzzate di neve che hanno interessato anche la zona di Berlino.