Ondate di caldo africano: un quadro meteorologico complesso
Una lunga ondata di caldo africano ha iniziato a interessare tutta l’Italia, con caratteristiche peculiari rispetto ad eventi simili passati, sopratutto per la composizione della meteorologia attuale che enfatizza la durata di tali eventi. Il quadro delle condizioni meteo risulta in peggioramento da nord a sud, con temperature che si prevede saliranno notevolmente al di sopra delle medie stagionali, causando notevoli disagi fisici.
Un incremento termico significativo
In queste ore, le temperature risultano già elevate su tutta la Val Padana e nelle regioni centro-meridionali, dove il caldo si associa a un alto tasso di umidità, rendendo l’atmosfera opprimente e insostenibile, soprattutto nelle ore centrali del giorno. Questa situazione è destinata a peggiorare ulteriormente nei prossimi giorni, quando si prevede l’arrivo di masse d’aria ancor più calde dal Nord Africa.
Distinguere tra caldo torrido e afoso
Il caldo può manifestarsi in forme diverse, tra cui il caldo torrido e quello afoso. Cosa distingue questi due fenomeni?
Il caldo secco dell’entroterra
Il caldo torrido è caratterizzato da un’atmosfera secca, con temperature molto elevate ma bassi livelli di umidità relativa. Questo tipo di caldo si avverte principalmente nelle aree interne continenatali, lontane dal mare. In questi casi, le temperature possono superare tranquillamente i 40 gradi Celsius, mentre l’umidità rimane inferiore al 30%. Nonostante il calore percepito sia intenso, la bassa umidità lo rende relativamente più sopportabile rispetto al caldo afoso. Le zone interne del Centro Italia e le aree collinari e montuose subiranno maggiormente questo tipo di calore nei prossimi sette giorni.
Il caldo umido delle coste
Il caldo afoso è predominante nelle aree vicine ai fiumi, laghi e soprattutto ai mari. Qui, le temperature non raggiungono picchi altissimi come nelle aree interne, ma l’umidità relativa è molto elevata, rendendo il caldo particolarmente opprimente. Questo tipo di caldo persiste sia di giorno che di notte, ed è una delle principali cause di sudorazioni notturne, specie in assenza di venti di brezza. Le regioni del Sud, incluse le aree costiere e pianeggianti, le isole maggiori e la Val Padana, saranno particolarmente colpite da questo fenomeno nei prossimi sette o dieci giorni.
Riflessioni sulle prospettive future
Le proiezioni meteorologiche suggeriscono che le ondate di caldo estremo diventeranno più frequenti e durature, pertanto, è fondamentale continuare a monitorare attentamente i cambiamenti meteo per prepararsi adeguatamente agli impatti di tali eventi sull’ambiente e la salute umana. Inoltre, è cruciale educare il pubblico sulla distinzione dei vari tipi di caldo e sugli effetti potenzialmente devastanti per la popolazione e l’ecosistema.