Violente piogge continuano ad abbattersi da diverse settimane sulla parte occidentale del Niger, senza tregua. Queste violente precipitazioni hanno portato l’omonimo fiume a gonfiarsi su livelli che non si vedevano dal 1920 e straripare, determinando danni ingenti con morte e distruzione. Tutte queste precipitazioni sono dovute all’intensità notevole del monsone africano di sud/ovest, da cui è derivato lo spostamento più a nord del normale del Fronte d’Interconvergenza Tropicale.
Nel paese sub-sahariano si contano almeno 65 vittime, molte delle quali concentrate a Niamey, ma anche nella città di Agades, più a nord e in zona desertica. Nella capitale, ma non solo, si contano 400.000 persone che hanno perso tutto: la piena del Niger ha distrutto case e depositi di generi alimentari portando in alcune zone prossime al confine con il Mali, a occidente, un forte aumento di malati di paludismo.