Le recenti variazioni delle correnti atmosferiche hanno portato a un considerevole rialzo delle temperature a livello nazionale e continentale. Dopo un periodo caratterizzato da correnti di origine artica, si assiste ora a un’inversione di tendenza con il prevalere di flussi d’aria che provengono dall’entroterra nord-africano. Questa dinamica si traduce in un innalzamento dei valori termici e in un cambio repentino di scenario meteorologico.
La provenienza subtropicale di questi venti meridionali porta con sé non solo calore, ma anche una significativa presenza di polveri sahariane. Tale fenomeno è causato dalle particelle in sospensione che, trasportate dal flusso d’aria calda, attraversano il Mediterraneo raggiungendo l’Italia e, successivamente, l’Europa centrale e settentrionale, fino a estendersi alla Scandinavia.
Questo processo è facilitato dal mutamento dell’asse della saccatura artica, che tende a isolarsi sull’Europa Occidentale, interessando zone come la Spagna e il Marocco. Contestualmente, si verifica la formazione di un promontorio anticiclonico che si estende verso il Mediterraneo e l’Europa Centro-Orientale, stabilendo un regime di pressione atmosferica che facilita l’ascesa delle correnti calde nord-africane. A loro volta, i venti meridionali, intensificandosi in quota, divengono capaci di sollevare e trasportare le sottili particelle di sabbia sahariana migliaia di chilometri in atmosfera.
Questo fenomeno comporterà il verificarsi di precipitazioni inquinate da sabbia, già a partire dalla giornata di domenica 28, con un’intensificarsi della concentrazione all’inizio della settimana successiva. Le conseguenze di tale evento sono piuttosto evidenti: il cielo perderà il suo colore azzurro naturale per assumere tonalità più torbide e lattiginose, e, in presenza di elevata concentrazione di polveri, l’atmosfera assumerà un aspetto surreale, quasi extraterrestre. Le precipitazioni sporche di sabbia si verificheranno inizialmente nel Nord-Ovest d’Italia, per poi estendersi, tra il 30 Aprile e il 1° Maggio, in modo più diffuso su tutto lo stivale italiano.
Le tempeste di sabbia sahariana non sono un fenomeno nuovo per il Mediterraneo; si verificano con una certa frequenza in ogni stagione, sebbene possano manifestarsi con maggiore intensità durante l’autunno e la primavera, periodi in cui le avvezioni calde nord-africane sono maggiormente probabili.
Per sintesi, l’attuale mutazione del regime meteo determina una serie di implicazioni significative per l’ambiente e la qualità dell’aria in Europa. L’influenza del flusso d’aria nord-africano si traduce in una realtà meteorologica che interpella non solo gli addetti ai lavori, ma anche la vita quotidiana di chi risiede nelle aree interessate. La gestione e la pianificazione delle attività outdoor diventano complesse, in particolare per coloro che soffrono di condizioni respiratorie sensibili alla qualità dell’aria, senza dimenticare le ripercussioni su beni e infrastrutture causate da questo particolare tipo di fenomeni atmosferici.