Il mese di maggio, tradizionalmente associato a una progressiva affermazione della primavera e a un aumento delle temperature, sembra quest’anno voler mantenere un andamento piuttosto altalenante e frequentemente instabile. Dopo un inizio mese movimentato, dominato da un susseguirsi di perturbazioni e brevi episodi di stabilità atmosferica, ci avviciniamo ora a una nuova fase di instabilità atmosferica.
Le previsioni indicano l’arrivo di una “goccia fredda” di origine atlantica che, nei prossimi giorni – in particolare tra l’8 e il 9 maggio – porterà con sé un calo delle temperature e precipitazioni sotto forma di piogge e temporali diffusi, specialmente sulle aree centro-meridionali della penisola.
Dopo questa fase, è previsto un rialzo della pressione atmosferica che dovrebbe favorire un miglioramento delle condizioni atmosferiche, sebbene permarranno alcune note instabili. In particolare, infiltrazioni di aria più fresca settentrionale in quota potrebbero generare condizioni favorevoli alla formazione di temporali pomeridiani sulle regioni centro-sud, specialmente nelle zone interne e appenniniche. Nonostante tale instabilità, il tempo si preannuncia complessivamente più stabile e caldo, con temperature in graduale aumento, ma senza raggiungere picchi troppo elevati.
Per quanto riguarda l’evoluzione successiva, ovvero intorno alla metà del mese, alcuni modelli previsionali avevano suggerito nei giorni scorsi la possibilità dell’avanzata dell’anticiclone subtropicale sull’Italia, ipotizzando una prima ondata di calore africano, particolarmente intensa al centro-sud. Tuttavia, questo scenario sembra ora meno probabile. Le ultime analisi dei modelli matematici indicano che potrebbero prevalere ancora le correnti atlantiche, portatrici di nuovi impulsi instabili. Una condizione di tempo più caldo potrebbe interessare per lo più le regioni meridionali e le isole, ma si tratterebbe più di un’estensione pre-frontale dell’anticiclone subtropicale, ovvero un aumento delle temperature transitorio innescato dall’approssimarsi di una nuova saccatura atlantica.
In conclusione, anche a lungo termine, la primavera potrebbe continuare a mostrare il suo volto imprevedibile, alternando fasi più stabili e piacevolmente calde a periodi di marcata instabilità e fenomeni temporaleschi. Le temperature, pertanto, continueranno a subire variazioni non indifferenti, ricordandoci che la transizione verso l’estate può essere un percorso non lineare e ricco di sorprese meteo.