Rita è ormai prossimo alle coste americane del Golfo del Messico. Il “landfall” è previsto proprio nel momento in cui viene redatto questo articolo. Le ultime notizie danno la parte settentrionale del “muro dell’occhio” già sulle coste del Texas al confine con quelle della Louisiana. Rita è ora un uragano di categoria 3 con venti a 190 km/h, venti che stanno già investendo le città della costa nord-est del Texas e dell’ovest della Lousiana. Port Arthur, la città più vicina al centro dell’uragano, è stata evacuata. L’allerta uragano è in vigore su un ampio tratto di costa compreso tra Sargent (Texas) e Morgan City (Louisiana). Condizioni da tempesta tropicale sono in atto o attese in un tratto ancora più vasto che comprende la città di New Orleans.
New Orleans: la città dopo essere stata devastata da Katrina è stata pesantemente colpita anche da Rita. Piogge intense ed alte onde di marea hanno causato nuovi allagamenti e il cedimento di una diga. Alcuni quartieri della città sono stati inondati da un metro d’acqua. Piogge intense e onde di marea: l’abbiamo già spiegato nei precedenti articoli, non solo il violento vento provoca danni durante il passaggio di un uragano. Rita è in grado di produrre onde alte anche 6 metri oltre il normale, specie nei pressi del centro dell’uragano e ad est di esso. Ma intense mareggiate sono in corso fino alle coste del Mississippi e dell’Alabama.
Rita sarà in grado di provocare pesantissime piogge in diverse aree costiere, ma anche dell’interno, in Texas, Lousiana, e più a nord, probabilmente fin verso l’Oklahoma e l’Arkansas. In aree isolate tra il Texas e la Lousiana potrebbero cadere fino a 600 mm di pioggia, più diffusamente attorno ai 250 mm. La forza dei venti dell’uragano diminuirà in modo consistente dopo il “landfall”, ma le piogge associate al ciclone continueranno a cadere per diversi giorni. Rita rimarrà infatti intrappolato, almeno secondo le previsioni attuali, da due celle di alta pressione, una ad ovest, l’altra ad est, che obbligherà il sistema perturbato a scaricare la propria energia sulle medesime aree per diversi giorni.
Abbiamo confrontato i modelli GFS ad alta risoluzione ed ETA ad altissima risoluzione: il primo modello estende la zona interessata dalle forti piogge a nord e ad est, verso l’Oklahoma, l’Arkansas e il Mississippi; il secondo modello concentra le piogge sulle aree del Texas orientale e della Lousiana occidentale.
Le aree che si apprestano ad essere colpite da Rita dovrebbero essere state ormai evacuate. Due milioni gli sfollati da Houston, città come Galveston e Port Arthur sono ormai deserte, ferme le attività produttive: “Siamo pronti ad accogliere Rita”, così recitano le autorità americane.
E intanto dall’Atlantico giugne una buona notiza: l’ex uragano Philippe è stato assorbito in un’area di bassa pressione in aperto oceano. Almeno lui non causerà danni.