La storia climatica del Polo Sud geografico conta ormai cinquant’anni di rilevamenti, essendo questi iniziati nel gennaio 1957. La parabola delle temperature medie annue, nell’unica base del Plateau Antartico che abbia sempre funzionato senza interruzioni, mostra ancor oggi un trend discendente, che nelle ultime stagioni si va tuttavia attenuando. Sembra anche in atto una sorta di estremizzazione, coi mesi più caldi che segnano un contrasto evolutivo rispetto a quelli invernali. Tra questi ultimi, di particolare importanza appare l’andamento di luglio che, nell’ultimo decennio, ha visto una netta discesa dei valori medi, messa in evidenza dal grafico (vedi anche https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=11648). Se si stila la graduatoria dei dieci mesi di luglio più freddi nell’archivio di Amundsen-Scott, si nota come la metà dei casi sia stata rilevata nel decennio 1997-2006:
2004 -67,0 °C
1997 -65,9 °C
2006 -65,2 °C
1965 -64,4 °C
1969 -64,2 °C
2003 -64,1 °C
1983 -64,0 °C
1979 -63,6 °C
1994 -63,3 °C
1999 -63,1 °C
A ulteriore conferma del fatto che il raffreddamento di luglio sia stato notevole proprio in coincidenza dell’ultimo decennio, valga il raffronto a livello complessivo, secondo i dati elaborati dalla British Antarctic Survey: nei cinquant’anni trascorsi, infatti, è giugno a far registrare il più pronunciato raffreddamento, con una tendenza che raggiunge i -0,0483 °C/anno, contro i -0,0402 °C/anno di luglio.