La tempesta tropicale Isaac si trova ora sul Golfo del Messico e nelle ultime ore ha creato nell’oceano disagi alla produzione energetica Usa offshore. In vista dell’arrivo di Isaac, le compagnie petrolifere hanno iniziato a far rientrare i dipendenti dai pozzi nel Golfo del Messico e ridotto la produzione di gas e petrolio. Il passaggio di Isaac su Haiti, avvenuto sabato, è stato devastante: 19 morti e sei dispersi, ma la tempesta ha distrutto anche 335 case, danneggiandone 2.346. Oltre 15.000 persone sono state evacuate. La tempesta ha attraversato il sud della Florida ieri prima di dirigersi verso le acque calde del Golfo, dove dovrebbe a breve intensificarsi passando allo status di uragano di 3^ Categoria.
Si prevede che Isaac colpisca la costa del Golfo tra la Florida e la Louisiana entro martedì notte o al più tardi nelle prime ore di mercoledì (in basso è evidenziata la previsione di spostamento del ciclone tropicale), in coincidenza dell’anniversario dei 7 anni dal passaggio distruttivo di Katrina (uragano di 5° categoria), che nel 2005 investì New Orleans causando oltre 1.800 morti e provocando danni per oltre 80 miliardi di dollari: si trattò del più grave disastro naturale nella storia degli Stati Uniti in termini economici. La più grande minaccia portata da Isaac è rappresentata dalle devastante inondazioni, con possibili onde alte 3-4 metri. Sono già state predisposte evacuazioni obbligatorie in tutto il sud-est di Louisiana, Mississippi e Alabama. L’evacuazione, con migliaia di persone in fuga, è stata ordinata a partire dalle 8 di questa mattina, le 15 italiane.