L’anticiclone polare posizionato sul mare di Kara ha fatto scorrere gelide masse d’aria artiche verso sud, fin nel cuore della Russia europea. Le conseguenze sono state importanti. Imponenti nevicate hanno investito le regioni di Perm e Kirov, a Mosca, la minima di -11,7°C registrata la notte del 23 ottobre, è tra le più basse per questa data, ma non record, nel 1925 si scese infatti a -13,2°C.
Nelle pianure della Russia occidentale si sono raggiunti però valori ancora più bassi fino a -16/-17°C. In alcuni casi sono stati battuti record di freddo giornalieri, ma non record mensili, i quali, spesso stabiliti un secolo o più fa, non sono però troppo distanti. Tver, ad esempio, città ad ovest di Mosca, ha registrato una minima di -14,1°C, rispetto ad un record mensile di -17,4°C stabilito nel 1912. Seppur non record, le temperature che si stanno registrando nella Russia europea sono oltre 10 gradi inferiori alle medie e simili a quelle del pieno inverno.
Ancora più freddo verso gli Urali. A Perm non solo sono venute bufere di neve, ma la temperatura è scesa a -18,1°C, stabilendo il record giornaliero per il 21 ottobre.
Abbiamo evidenziato più volte i valori bassissimi nell’artico russo europeo, dove Hoseda-Hard ha raggiunto -25°C, ma sotto i -20°C sono scese diverse altre località anche molto occidentali, come Kanevka, nella regione di Murmansk, che ha toccato -23,6°C. Nell’ultima settimana le anomalie termiche maggiori, fino a circa 9°C sotto la norma, si sono registrate tra la regione di Arcangelo (la stessa Arcangelo ha toccato -17,9°C) e la Repubblica dei Komi.
Il freddo ora dovrebbe tendere a scendere più a sud, fino alle regioni di Astrahan e Krasnodar. Krasnodar, che oggi 23 ottobre ha avuto una massima di 23,7°C, potrebbe entro un paio di giorni arrivare a condizioni di gelo.
Della Siberia, in particolare della Jacuzia, abbiamo già evidenziato in altro articolo i valori sotto i -35°C, ma la Siberia è enorme, così, nel sud-ovest, una tempesta di vento ha portato un forte rialzo termico ma anche enormi danni, secondo alcune fonti ci sarebbero anche delle vittime. E’ stata colpita la zona tra Omsk e la parte meridionale dei Territori di Krasnojarsk, ed in particolare il Territorio dell’Altaj.
Nell’estremo oriente russo le prime tempeste di neve hanno colpito la regione di Magadan, nella stessa Magadan il manto nevoso ha raggiunto 18 cm. E’ probabile che la neve possa rimanere al suolo fino a maggio.
Un altro inverno russo è iniziato.