Sull’Europa Centro-Settentrionale stenta ad ammorbidirsi la grande anomalia termica negativa che ha caratterizzato l’ultimo periodo. L’approfondimento di una depressione tra l’Iberia ed il Golfo di Biscaglia ha generato una situazione ideale alla risalita d’aria più mite da sud-ovest non solo verso il Mediterraneo e l’Europa sud-orientale, ma anche lungo le medie latitudini del Continente.
La circolazione artica, sebbene meno rigida, non si è invece spenta sulla Penisola Scandinava e sul Regno Unito: la linea di demarcazione fra le due distinte circolazioni passa lungo il Canale della Manica, le coste del Mare del Nord e le nazioni baltiche. I venti più miti faticano comunque a scalzare l’aria fredda, che rimane ancora incollata ai bassi strati sulla Francia centro-settentrionale, Benelux, Germania, Repubblica Ceca e Polonia: le temperature non sono certo più gelide, ma restano vicine allo zero permettendo anche qualche sporadica nevicata, come è avvenuto a Parigi di nuovo nella giornata odierna.
Le peculiarità meteo della scorsa settimana erano ben differenti, con una zona di confluenza fra aria fredda ed aria calda posta decisamente più a sud: ne sono scaturiti contrasti violentissimi, come si può notare dalle anomalie termiche, conseguenza di una circolazione rimasta straordinariamente bloccata. Diverse zone dell’Europa Centro-Settentrionale hanno infatti misurato temperature anche di 9-10 gradi sotto la norma, mentre la stessa entità d’anomalia, ovviamente in seno opposto, ha riguardato invece la Macedonia, la Bulgaria, la Grecia e la Turchia.