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Anticiclone Africano: una presenza meteorologica sempre più invadente secondo i DATI

di La Redazione
01 Ott 2024 - 13:55
in News Meteo
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Anticiclone Africano: una presenza meteorologica sempre più invadente secondo i DATI

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L’Anticiclone Africano emerge come il principale attore del meteo contemporaneo. Nonostante la fase attuale appaia fredda e caratterizzata da perturbazioni, è solo una questione di tempo prima che l’anticiclone torni a dominare. Questo articolo fornirà un’analisi dettagliata su come l’Anticiclone Africano si manifesta e quali implicazioni potrebbe avere nel lungo periodo.

Il processo di origini

Alla verticale dell’Equatore, le masse d’aria calde salgono verso l’altitudine, raffreddandosi di circa 10 gradi per ogni chilometro, fino a formare una vasta fascia nuvolosa e piovosa che circonda l’Equatore. Dopo aver raggiunto le alte quote, queste correnti si muovono verso nord, fermandosi attorno ai 30 gradi di latitudine a causa della deviazione verso destra imposta dalla forza di Coriolis nell’emisfero Nord.

Questa deviazione provoca un accumulo delle masse d’aria in questa fascia di latitudine. Tale accumulo porta alla formazione della fascia di alte pressioni subtropicali, di cui l’Anticiclone delle Azzorre e l’Anticiclone Africano sono componenti integranti.

L’effetto della Cella di Hadley sul caldo

È interessante notare come le masse d’aria provenienti da sud debbano discendere fino al suolo per poi tornare verso l’Equatore sotto forma di Alisei. Questo fenomeno crea correnti discendenti permanenti che aumentano ulteriormente la temperatura delle già calde correnti Nord africane, facendo sì che arrivino al livello del mare ancora più roventi. Questo tipo di circolazione chiusa è noto come Cella di Hadley.

Perché il Promontorio Africano ha una presenza sempre maggiore

Un aspetto da considerare è lo spostamento verso nord della Cella di Hadley di circa 300 km, dovuto ai cambiamenti meteorologici. Questo spostamento implica che l’Alta Pressione subtropicale influenzi più frequentemente le nostre regioni, non solo in estate ma durante tutto l’anno. L’inverno appena trascorso, con anomalie calde costanti, ne è una chiara testimonianza. In periodi come quello attuale, caratterizzati da freddo e pioggia, non dobbiamo dimenticare che le anomalie calde continuano a prevalere su quelle fredde.

Un cambio di prospettiva

Guardando al futuro, non possiamo ignorare che le configurazioni meteorologiche stanno cambiando. La predominanza dell’Anticiclone Africano altera non solo le temperature, ma anche le dinamiche delle precipitazioni. L’adozione di nuove tecnologie per il monitoraggio meteorologico potrebbe rivelarsi cruciale per comprendere e anticipare questi cambiamenti.

La scienza del meteo è in continuo sviluppo, e questo richiede una comprensione dinamica delle forze che modellano il nostro ambiente. L’Anticiclone Africano, con la sua crescente influenza, rappresenta solo uno dei molti elementi che dobbiamo considerare nel contesto di un meteo sempre più mutevole.

L’importanza della comprensione a lungo termine

L’analisi approfondita delle correnti, delle pressioni e delle temperature è essenziale per prevedere i modelli a lungo termine del meteo. La ricerca continua in questo campo potrà fornire strumenti più accurati per affrontare le sfide poste da un meteo in costante cambiamento.

In ultima analisi, capire le dinamiche sottese alla formazione e all’evoluzione dell’Anticiclone Africano ci permette di adattarci meglio ai suoi effetti, mitigarne gli impatti negativi e sfruttarne eventualmente i benefici. Ecco perché è fondamentale investire nella ricerca e nell’educazione dei futuri meteorologi e scienziati del meteo.

Davide Santini

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