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Un primo novembre da record!

di Massimo Aceti
02 Nov 2004 - 19:05
in Senza categoria
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Il Ticino oggi 2 novembre nella zona di Somma Lombardo. Per gentile concessione di www.sommalive.net.
Periodi come questo che stiamo vivendo sconcertano. Molte persone si chiedono cosa sta succedendo, se è in atto un irreversibile mutamento climatico che ci porterà chissà dove; altri, forse la maggioranza, si godono questo inaspettato “regalo” della natura.

Noi, ci limitiamo ad osservare, e a registrare i records che cadono come birilli.

Ma a cosa è dovuto questo gran caldo fuori stagione?

La genesi è da ricercarsi nella profonda depressione che ha stazionato al largo della Bretagna per diversi giorni, capace di apportare tempo perturbato anche sull’Italia settentrionale nel corso della passata settimana.

Successivamente tale depressione è andata in cut-off scivolando verso la Penisola Iberica e fin al deserto algerino, si è isolata cioè, non più alimentata dal flusso umido atlantico, zona che ha subito una rimonta dell’anticiclone delle Azzorre.

La circolazione da mediamente zonale è tornata, come pare accada sempre più spesso negli ultimi anni, a proporci quei marcati scambi meridiani che, ad esempio, tanto ci fecero soffrire durante l’estate 2003.

La risposta alla saccatura iberica-algerina è arrivata, come sempre in questi casi, dal Nord Africa, da cui ha cominciato a risalire aria molto calda, impedendo lo scivolamento verso est della depressione, accentuando quindi il maltempo sulla parte più occidentale dell’Italia, zona di confine tra due masse d’aria con caratteristiche ben differenti, e facendo invece cessare i fenomeni al nord-est.

L’isoterma +18°C a 850 hPa è arrivata ad interessare tutta l’Italia peninsulare e ne sono testimonianza le temperature raggiunte sull’Appennino Meridionale, che non esitiamo a definire eccezionali per il periodo in corso.

Durante la notte del primo novembre a Trevico, a 1000 metri di quota in Irpinia, zona famosa di solito per il freddo e le nevicate invernali, la temperatura minima registrata è stata di +20.4°C. Tale valore è di oltre 15°C (!) superiore alla media delle minime del periodo e circa 5°C superiore a quelle di luglio e agosto. Che non sia un dato errato lo rileviamo da altre stazioni in medesima area climatica, dai +20°C di Monte S. Angelo, dai +16.4°C di Monte Scuro, dai +19.4°C di Campobasso. Simile la situazione anche durante la notte del 2 novembre, con valori compresi tra i +16°C di Monte Scuro e i +19.6°C di Monte S. Angelo (Trevico +19°C).

Caldo record non solo in quota, ma anche nelle stazioni al livello del mare: Trieste ha raggiunto +23°C, 2 gradi oltre il precedente record (vedi nota a fondo articolo); Napoli con +29.4°C ha sbriciolato il precedente record di +26°C; così Messina con +29.2°C ha battuto il precedente di +27.0°C…e ci limitiamo ad alcuni tra i più eclatanti.

Situazione differente in Sardegna e al nord ovest, terre di confine tra l’aria fresca proveniente da nord ovest e quella calda da sud-est. Marcati contrasti che sono all’origine dei rovesci localmente violenti che hanno interessato, ed ancora interessano parzialmente, queste regioni. In queste zone quindi, pur in un contesto di temperature generalmente miti ma non da record, hanno prevalso le piogge. Tra le città monitorate dalle stazioni del circuito wmo le più piovose sono risultate Cagliari con 40 mm e Genova con 31. Ma le piogge più insistenti e copiose sono cadute sul settore prealpino di Piemonte e Lombardia. In particolare nelle province di Verbania e Varese i cumulati sono stati in alcuni casi superiori ai 100 mm nel corso delle 24 ore. Nella città di Locarno, al limite settentrionale del Lago Maggiore, sono caduti ben 117 mm di pioggia. Piogge intense, ma non straordinarie, hanno interessato anche la Liguria, specie nel suo settore centrale e il basso Piemonte.

La situazione è da monitorare attentamente nella Valle del Ticino, dove il fiume ha esondato in alcuni tratti e lo stesso livello del Lago Maggiore ha raggiunto la quota di esondazione nella zona di Verbania Pallanza.

Gli eventi alluvionali non sono rari al nord durante l’autunno, è meno comune che siano accompagnati da temperature al suolo degne di settembre.

Nota – La stazione di Trieste ha cambiato sito nel corso degli anni, pertanto il dato del record è riportato solo a titolo di curiosità

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