Era da giorni che si aspettava un deciso peggioramento del tempo per la prima parte della settimana in corso.
Lunedì 17, durante la notte, violenti rovesci, probabilmente dovuti ad un azione preferontale causata dal ramo freddo di una depressione che poi ci avrebbe dovuto interessare 24h dopo, hanno investito la piana di Lucca con forte intensità (localmente anche a carattere di nubifragio), tant’è che la mattina dopo in alcune località si sono superati addirittura i 100 millimetri di accumulo.
Ma a parte l’esondazione di qualche fosso e l’allagamento di alzune zone non siono stati segnalati grandi disagi.
La grande attesa era però tutta per la giornata di ieri, martedì 18. Già da alcuni giorni i vari modelli matematici di previsione vedevano una bella passata di pioggia, con distribuzione abbastanza uniforme, sulla regione.
I fenomeni sarebbero dovuti iniziare in nottata dalle province di Massa-Carrara e Lucca per poi estendersi al resto della regione in mattinata.
Così non è andata.
Gli effetti del fronte sono stati molto più vistosi sull’Italia settentrionale e sull’Appennino.
La mattinata, sulla parte settentrionale della regione, si è aperta con cielo completamente coperto, con una densa foschia e con un aria estremamente umida (valori di umidità relativa prossimi al 100%) che procuravano sensazioni di profondo disagio fisico (la temperatura di rugiada ha superato i +23° decretando così l’afa più opprimente di quest’estate).
Ma quel che più conta è che sulle aree settentrionali della regione, non si è avuta nessuna precipitazione degna di nota, fatta eccezione per qualche piovasco sparso in Lunigiana (accumuli comunque inferiori ai 10 millimetri).
Dalla tarda mattinata poi il cielo è andato via via aprendosi facendo filtrare il sole e, fortunatamente, asciugando un po’ l’aria.
Ma dei fenomeni, seppur locali, ci sono stati e non sono certo rimasti impressi per la loro modestia.
Tra le 10 e le 11:30 infatti, sulla provincia di Prato (nonché sulla stessa Prato città), in spostamento verso quella di Firenze, si è formato un grosso nucleo temporalesco di notevole intensità, di quelli generalmente definiti “fondoscala” in quanto rappresentano la massima intensità rappresentabile sulle scale indicative dei radar.
Il temporale è stato accompagnato da numerose scariche elettriche e localmente dalla caduta di grandine.
Un altro fenomeno degno di nota si è avuto nel primo pomeriggio nella provincia di Arezzo dove un violento rovescio di pioggia ha scaricato fino a 30-40 millimetri di pioggia in poco tempo causando allagamenti e disagi alla circolazione.
Oggi il tempo si è completamente ristabilito con il sole che la fa da padrone su quasi tutto il territorio regionale.
La situazione però rimane preoccupante in diverse aree toscane.
La mancanza di precipitazioni così dette “a tappeto”, cioè che interessano in egual modo gran parte del territorio e non inondano solo limitate aree lasciando all’asciutto il 99% delle zone, continua ad aggravare la situazione di approvvigionamento idrico.
Le falde acquifere sono messe non bene in diverse aree della regione, dove l’acqua sta diventando sempre più preziosa.
Purtroppo finché le dinamiche dell’atmosfera ci regalano perturbazioni dalle caratteristiche simili a quella appena passata, c’è poco da stare allegri, in quanto non contribuiscono al rimpinguo della falda, di fatto sprecando gran parte dell’acqua che cade dal cielo.
Per i prossimi giorni non si vedono altre perturbazioni in arrivo sulla regione, tuttavia ci stiamo avviando in una stagione che vede scendere sempre più di latitudine i flussi perturbati, e quindi, risalire le probabilità statistiche di avere ancora qualche occasione di pioggia prima della fine del mese.