L’ennesima bomba d’acqua ha investito la Sicilia, in questo primo scorcio d’autunno davvero terribile. La storia sembra ripetersi e anche questa volta, come già accaduto di recente nelle ultime settimane, una serie di violenti temporali ha flagellato molte zone dell’Isola. Sul messinese un’alluvione lampo ha portato vittime e distruzione, tanto che è stato dichiarato lo stato d’emergenza visto che la situazione appare ancora fortemente critica.
Da cosa è nata quest’ultima violenta ondata di maltempo ancora in corso? Un vortice ciclonico in quota, nei giorni scorsi stazionario sulle Baleari, si è messo in moto verso levante raggiungendo le nostre regioni insulari. Il sistema depressionario si è ulteriormente accentuato nel corso della giornata di ieri, primo giorno d’Ottobre, dando luogo ad una serie di violente celle temporalesche dapprima sul Tirreno, poi fra le coste nord-africane e la Sicilia ove è risalita aria caldo-umida e fortemente instabile di provenienza nord-africana.
La perturbazione, intensificandosi, ha dato così origine ad un vero e proprio ciclone mediterraneo, denominato tecnicamente TLC (Tropical Like Cyclones). Si tratta di un sistema ciclonico del tutto simile quelli delle zone tropicali, con l’occhio piuttosto evidente attorno a cui ruotano le nubi. Pur essendo molto meno intensi degli uragani tropicali, anche i TLC sono originati dall’eccesso d’energia termica accumulata sopra il mare. Abbiamo ribadito come la superficie del Mediterraneo si stia mantenendo piuttosto calda in questo periodo: lo Stretto di Sicilia ed il Mar Ionio hanno ancora temperature dell’ordine dei 25 gradi. Non è dunque un caso come questo TLC, così come le supercelle mesocicloniche viste a Settembre, siano strettamente connessi alle alte temperature del mare.
Il maltempo in Sicilia è iniziato ieri pomeriggio, ad iniziare dal trapanese palermitano dove si è avuto l’ennesimo forte nubifragio di queste ultime settimane. In base alle rilevazioni ufficiali dell’aeroporto di Punta Raisi, sono stati rilevati oltre 200 millimetri, divisi fra i 163 millimetri di ieri pomeriggio ed i 52 rilevati fra la notte ed il primo mattino Moltissime le strade allagate in città, le auto sommerse dall’acqua con centinaia di chiamate al centralino dei Vigili del Fuoco, in quelli che sono scenari già visti a ripetizione. Dobbiamo infatti inevitabilmente far presente che i nubifragi alluvionali settembrini hanno portato quantitativi di pioggia storici sul capoluogo siciliano. Mai in oltre due secoli di rilevazioni si erano avute piogge di queste proporzioni, non solo per quanto attiene il mese di Settembre.
L’evento topico si è tuttavia verificato sul messinese, dove un disastroso nubifragio killer si è abbattuto nella serata di ieri. Frane e crolli si sono riversate nelle colline intorno alla città e in particolare a Giampilieri Superiore, una frazione a circa 20 chilometri dal capoluogo tuttora isolata: le frane hanno portato all’interruzione dell’autostrada A18 Messina-Catania, della strada statale 114 e il tratto ferroviario all’altezza di Giampilieri-Scaletta.
Le zone più colpite risultano fino a questo momento difficilissimi da raggiungere. Come già anticipato, l’alluvione ha portato morte e distruzione. Fino a questo momento, si contano ben nove vittime ed una trentina di feriti, ma purtroppo si cercano, scavando in mezzo al fango, anche una ventina di dispersi e per questo si ritiene che purtroppo il bilancio si possa ulteriormente aggravare.
Il nubifragio ha colpito con intensità d’alluvione lampo solo in una zona ristretta e pertanto i dati ufficiali di rilevazione meteo (Aeronautica Militare e Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano) non aiutano a capire la reale portata del disastro: all’aeroporto di messina sono caduti 71 millimetri, mentre a Fiumendinisi (valle del Nisi, lato orientale dei Monti Peloritani) si sono avuti nella serata di ieri 159,2 mm. Tuttavia, nelle zone effettivamente più colpite (immediato entroterra peloritani) si stima siano caduti ben 300-350 millimetri di pioggia in appena 3-4 ore, responsabili del disastro avvenuto sui piccoli comuni e sulle frazioni attorno a Messina. Maltempo meno rilevante sull’altro versante dello Stretto, in quanto sulla zona di Reggio Calabria sarebbero caduti fra i 40 ed i 60 millimetri di pioggia, a seconda delle diverse zone.