Dopo il recentissimo evento pluviometrico del 25 e 26 Dicembre 2004, protrattosi fino alla tarda mattinata di oggi 27 Dicembre 2004, la pioggia caduta in Umbria durante questo ultimo mese del 2004 è decisamente sopra le medie del periodo.
In attesa di ulteriori riferimenti relativi alla giornata odierna, nella giornata di Natale e S. Stefano sono caduti circa 40 mm di pioggia nel territorio perugino, concentrati perlopiù nella giornata di ieri, 26 dicembre. L’accumulo mensile registrato è quindi notevole considerando gli altri eventi pluviometrici significativi, registrati sia nella prima che nella seconda decade che, sommati a quelli più recenti, hanno portato l’accumulo complessivo ad un valore superiore ai 220 mm di pioggia.
Data la natura frontale di questi episodi, tale valore è estendibile in prima approssimazione a gran parte del territorio regionale, escludendo solo l’area interessata dalla dorsale appenninica dove, in virtù del particolare profilo orografico è logico attendersi variazioni più significative degli accumuli totali.
Proprio in queste zone la neve non si è fatta attendere, ma solo sopra I 1300-1400 metri di quota. Le previsioni suggeriscono che la quota neve è destinata ad abbassarsi già dalla serata di martedì 28, e soprattutto nella giornata di mercoledì 29, quando potrebbe nevicare già intorno agli 800 metri.
Nel frattempo i livelli idrometrici dei principali fiumi della regione sono di nuovo a livelli di guardia, come era già successo nei primi giorni di questo mese; sia il Tevere che il Chiascio nei pressi di Torgiano, sono molto prossimi alle sommità degli argini di ritenuta.
Nell’orvietano, oltre alla piena del Fiume Chiani, sono stati registrati due episodi franosi, di cui uno ha interessato una corsia dell’autostrada A1 creando disagi alla circolazione in direzione Sud.
L’inconsueto accumulo di precipitazioni segue un trend già sottolineato nel corso dell’anno che sta giovando soprattutto al lago Trasimeno, in perenne crisi idrica. Le ingenti precipitazioni di questo mese hanno innalzato il livello idrometrico riportandolo vicino allo zero dopo la tormentata estate 2003, nella quale il lago aveva avvicinato il minimo storico registrato negli anni ’60. Da questo punto di vista l’anno che volge al termine, grazie alla citata anomalia pluviometrica positiva, è stato fondamentale per le discusse sorti ed economie del principale bacino naturale umbro.