Come era stato ampiamente previsto dal MTG diversi giorni orsono, sin dalle prime ore del 9 dicembre correnti umide sciroccali, convogliate da un minimo di Bassa Pressione posizionato sul Mar di Sardegna, hanno prodotto, per effetto stau, delle forti precipitazioni su tutte le Marche, specie lungo le zone a ridosso della catena appenninica.
Lo Scirocco, infatti, che solitamente nelle Regioni italiane meridionali è un vento “secco” e “asciutto”, sulle Marche e, in genere, lungo tutte le Regioni orientali è invece un vento apportatore di piogge copiose, poiché si carica di umidità sorvolando il Mare Adriatico. Non di rado, inoltre, combinandosi con una componente fredda proveniente dai Balcani o dall’Europa Orientale, lo Scirocco può scaricare sui rilievi marchigiani enormi quantitativi di neve, come è avvenuto nell’inverno scorso.
Stavolta però, questa componente è mancata, quindi le temperature alla quota di 300/400 metri si sono mantenute attorno ai 5°/6° centigradi, relegando la “quota neve” al si sopra dei 900/1000 metri. Le precipitazioni, comunque, sia piovose che nevose, sono state incessanti per tutta la giornata, contribuendo a far ingrossare, per l’ennesima volta, la portata dei fiumi marchigiani. Si tratta in pratica della seconda grande ondata di piena nel giro di appena 15 giorni, che sta mettendo a dura prova la tenuta degli argini e delle sponde dei corsi d’acqua.
Dopo un autunno ricco di pioggia, specie nei mesi di ottobre e novembre, l’inverno sulle Marche sembra continuare questa tendenza con precipitazioni al di sopra della media che compensano una primavera, a parte il mese di aprile, invece piuttosto avara di pioggia.
Mentre sto scrivendo (ore 22.30 del 9 dicembre), complice lo spostamento del minimo di Bassa Pressione sul Mare di Sicilia, si è alzato sulle Marche un forte vento di Grecale (da Nordest) che, oltre ad abbassare la temperatura ha fatto anche diminuire notevolmente le precipitazioni.