Finalmente la pioggia bagna il Nord-Ovest, sono caduti quasi 150 millimetri in circa 24 ore su Genova. E si è tornata a respirare aria invernale! La neve a quote molto basse in Piemonte o sull’entroterra ligure non è certo una novità a marzo: fa sensazione il fatto che questa ricaduta invernale sia giunta dopo una parentesi dal clima molto caldo (rammentiamo le punte eccezionali d’oltre 25 gradi) nella quale era parso che la stagione fredda si fosse ormai congedata. Invece la primavera è capace di queste brusche variazioni meteo: Cuneo, dopo i 26.6 gradi del 29 febbraio, si è risvegliata imbiancata, ma a tratti la neve si è spinta fin sulle pianure dell’alessandrino ed a quote molto basse sulle valli pedemontane torinesi (imbiancate anche le colline che circondano il capoluogo). Molta neve sull’entroterra ligure, già dai 300-400 metri d’altezza, tra genovese e savonese dove si è insinuata la Tramontana scura.
Una parte delle Alpi centro-occidentali ha così avuto ottimi apporti nevosi, se si considera che anche la Valle d’Aosta ed i rilievi lombardi (specie settori ovest e fascia prealpina) non sono stati risparmiati dalle precipitazioni. Situazione invece molto diversa se focalizziamo l’attenzione più est, verso il Triveneto, dove ora prevalgono le schiarite e di precipitazioni se ne son viste ben poche in quest’inizio di settimana, anche in montagna. Un transito perturbato decisamente deludente, come tanti altri che si sono susseguiti negli ultimi mesi. Ma perché le precipitazioni non sono arrivate sull’angolo nord-orientale dell’Italia? La circolazione di bassa pressione, in una prima fase posizionata sul Mar Ligure, non è in grado d’evolvere verso est e sta sprofondando verso sud, attualmente sulla Corsica e poi in direzione della Sardegna.