Lo pseudo inverno appena passato ha dato il suo colpo di coda. E lo ha fatto in grande stile con neve fino alle basse quote, freddo e grandine in tutto il territorio regionale.
La Coldiretti fa sapere che ingenti sono stati i danni alle colture arboree e orticole in tutta la Regione. E in effetti i vigneti delle zone collinari del trapanese e palermitano (particolarmente colpiti
quelli del corleonese), i mandorleti nell’agrigentino e gli agrumeti sono usciti con le ossa rotte dalla visita dell’aria artica marittima avutosi daal’inizio della settimana. I teneri germogli, nati anzitempo, hanno dovuto sopportare sferzate di vento gelido e in qualche caso copiose nevicate oltre che grandine.
Tutto è iniziato dalla nottata di martedì 20 marzo allorchè la
puntata di aria polare entrata dalla valle del Rodano si propagava alla Sicilia esordendo dalla parte occidentale per poi propagarsi all’intera isola. Il lunedì precedente, grazie ad un sistema pre-frontale con chiara matrice da SW, le temperature avevano visto un momentaneo aumento fino a toccare i 20° nelle zone costiere. Ma già dalla tarda serata di martedì la musica era cambiata con crollo della colonninna di mercurio in taluni casi oltre i 10°. Le prime
nevicate si sono avute oltre quota 600 metri a partire da martedì sera.
Il vento oltre forza 8 ha di fatto annullato ogni collegamento con le isole minori. I maggiori accumuli nevosi si sono avuti alle quote oltre 1000 metri nelle catene montuose dei Nebrodi e delle Madonie oltre che sull’Etna. La neve è caduta anche a Caltanissetta dove ci sono stati disagi per la circolazione dei mezzi di trasporto. Alle quote più basse erano invece i rovesci di pioggia a farla da padrone.
Palermo e tutta la zona costiera del trapanese sono stati investiti da violenti nubifragi che in qualche caso si sono trasformati in
pericolosa grandine. In definitiva una cronaca degna del più gelido gennaio che dei giorni di inizio della primavera.