La penetrazione del getto polare verso il Mediterraneo, annunciata con vari giorni d’anticipo dalle proiezioni modellistiche, ha determinato un’improvvisa “retromarcia” della primavera che, nella precedente settimana, si era invece mostrata in tutta la sua bellezza con il mite respiro anticiclonico.
Ma la primavera è anche questo, poiché è sinonimo di mutevolezza e molto spesso può mostrarci il suo lato più invernale, anche dopo periodi di stasi anticiclonica nei quali nessuno si attenderebbe cambiamenti così repentini.
Situazioni già vissute gli scorsi anni, a volte anzi abbiamo avuto mesi di aprile piuttosto freddi ed instabili, che hanno fatto seguito a dei mesi di marzo più stabili ed anticiclonici. Un esempio su tutti, il 2001: a fine marzo temperature oltre i 30 gradi sulla Sardegna (clou il 24 marzo), ma poi freddo e neve tornarono a Pasqua (15 aprile) e in maniera anche più incisiva il 22 aprile.
L’incursione fredda dal Rodano, giunta in quest’inizio settimana, si è mostrata molto attiva, e non è transitata senza lasciare i suoi effetti sulla Sardegna, come al solito la regione più esposta con simili configurazioni. Tutto è cominciato alla fine della mattinata di lunedì 22 marzo, con un significativo crollo termico su tutta l’isola, subito seguito da un peggioramento, specie serale, con rovesci.
La vera giornata dal sapore invernale è stata martedì 23, con forte instabilità, dovuta ad aria fredda in quota, che si è manifestata sotto forma di rovesci anche temporaleschi. Durante gli episodi precipitativi classico crollo termico, a causa del rovesciamento verso il basso dell’aria rigida artica presente alle quote superiori dell’atmosfera.
La neve si è ripresentata temporaneamente, pur senza accumuli rilevanti, oltre i 500/700 metri d’altezza. Dove non è caduta la neve, vi sono stati episodi di gragnola, grandine e nevischio fino a bassa quota. Imbiancate da questi fenomeni anche le campagne, oltre che le città, com’è successo a Nuoro, ma anche ad Iglesias, colpita da una grandinata di notevoli proporzioni.
Miglioramento graduale nella notte su tutta la Sardegna, a cui ha fatto seguito variabilità, con lieve ripresa termica, nella giornata di mercoledì 24.
Per evidenziare l’entità dell’irruzione fredda giunta dal Rodano, possiamo mostrare i dati dei radiosondaggi, relativi a Cagliari Elmas. Il momento più freddo si è avuto proprio fra il pomeriggio e la sera di martedì 23.
In questa fase lo zero termico si è portato addirittura fino a quota 1100 metri (24 ore prima, lo zero termico si trovava addirittura ad oltre 2500 metri), con le punte più basse di temperatura all’altezza di 850 hPa di -1.9°C e di -32.9°C a 5370 metri d’altezza.
Da sottolineare, peraltro, che le radiosonda di Cagliari Elmas non si riferiscono in generale a tutta la Sardegna, dove i valori possono essere stati sicuramente più bassi. Per il nord Sardegna, un punto di riferimento più importante, è sicuramente la stazione d’Ajaccio, dove si effettuano i radiosondaggi. Per quanto concerne quest’episodio, tuttavia, Ajaccio non sembra essersi differenziata particolarmente da Cagliari.
Tra l’altro, le correnti in quota nord/occidentali, sospingono le radiosonda lanciate verso l’alto, cosicché i valori rilevati in quota non si riferiscono più alla colonna d’aria sopra Cagliari, ma piuttosto alla zona a sud/est, nel mare del golfo al largo.
Insomma, in conclusione, si è trattato di un episodio piuttosto breve, ma importante. D’altronde, le temperature alle varie quote sono crollate anche di oltre 15 gradi, nel giro di qualche giorno. Ora, dando credito alle previsioni, continua l’altalena delle temperature, è atteso il ritorno dello scirocco sul finire della settimana, forse accompagnato da una fase perturbata.