TORMENTE DI NEVE SULL’ARCO ALPINO Intense nevicate, dalla scorsa notte, stanno interessando gran parte del comparto alpino e prealpino, a partire dalle zone occidentali per poi propagarsi verso est. Si tratta di precipitazioni localmente molto abbondanti, che stanno portando accumuli davvero consistenti in alta quota: in molte zone al di sopra dei 1800 metri, alla fine del peggioramento, saranno caduti ulteriori 50-60 cm di neve fresca, che rappresenteranno una risorsa davvero preziosa in vista dell’anticiclone e dell’attesa ondata di calore per la parte finale del mese. Si avranno sbalzi termici davvero clamorosi e questa sarà un’arma a doppio taglio, valutando l’insidia delle valanghe che sarà probabilmente crescente nei prossimi giorni. La prudenza è d’obbligo, per coloro che sceglieranno mete montane in questi ponti del 25 aprile o 1° maggio.
NEVE A QUOTE COLLINARI – Il livello delle nevicate si pone mediamente oltre i 900-1000 metri di quota, ma soprattutto in Lombardia la neve è riuscita a spingere fin sotto i 700 metri di quota. Citiamo soprattutto la bergamasca, dove in Val Seriana e Val Brembana i fiocchi di neve sono caduti a larghe falde in località poste ad appena 600 metri d’altezza. Non è poi andata diversamente nell’Alto Piemonte, dove ormai la perturbazione è transitata e sono subentrate ampie schiarite: in nottata la neve, tra la Valsesia e la Val Formazza, è caduta fino attorno ai 700-800 metri d’altezza. La perturbazione si va ora concentrando sul Triveneto, con quote neve leggermente più alte. Sulle valli occidentali del Trentino cadono già fiocchi sotto i 1000 metri ma, durante il picco di fenomeni atteso nelle prossime ore, la neve potrebbe sfondare anche più in basso.