L’irrobustimento dell’alta pressione ha avuto le sue conseguenze al Nord, non solo in termini di minore instabilità sulle aree montuose, ma soprattutto per quanto concerne le temperature che, anche per via della presenza d’aria secca, sono ulteriormente decollate raggiungendo punte localmente superiori ai 30 gradi. I picchi più elevati di caldo si sono misurati a Bolzano e sul trevigiano, con ben 32-33 gradi in attesa dei dati definitivi. Queste zone si confermano le più roventi, come già accaduto più volte negli ultimi giorni.
Si tratta di valori che superano le medie anche di 6-8 gradi e gli eccessi di caldo non risparmiano nemmeno le zone alpine, sia i fondivalle che le zone d’alta quota. A Cavalese, in provincia di Bolzano, si sono misurati quasi 26 gradi a 1000 metri d’altezza. Notevolissime le temperature anche sulle coste liguri: superati i 30 gradi in alcune aree del savonese, ma anche Genova ha sfiorato tale limite. La causa di queste alte temperature fin sulla costa è da ricercare nelle deboli correnti nord-orientali che, nello scavalcamento della barriera alpina, si riscaldano per compressione portando valori decisamente elevati a valle.
In attesa dei temporali liberatori, attesi come il pane sul finire della settimana, per il momento non ci si libererà certo facilmente del caldo. Nei prossimi 2-3 giorni anzi si avranno mediamente gli stessi valori, se non localmente più alti. Il caldo anomalo ingloberà anche la Toscana, dove già Firenze sta toccando con facilità i 30 gradi.