Volete provare un “brivido di freddo”, nel senso letterale del termine?
Provate ad osservare la mappa delle anomalie termiche superficiali dell’Atlantico Settentrionale subito dopo aver visto il film “The Day after tomorrow”!
Un brivido di spavento, od una espressione di raccapriccio si dipingerà senz’altro sul vostro volto.
Ovviamente, è impensabile che la temperatura possa calare di 13°C su zone ove i valori termici normali sono di 7-8°C sopra lo zero, tuttavia l’anomalia negativa presente sull’Atlantico centro settentrionale appare oramai evidentissima, in grado di generare stupore e raccapriccio.
In realtà le cose possono ancora rientrare nell’ambito delle variazioni naturali della temperatura dell’Oceano Atlantico, anche se l’area di anomalia termica negativa appare molto accentuata: tra le latitudini di 40 e 60° Nord, e le longitudini di 30 e 70° Ovest, la temperatura superficiale oceanica è stata più bassa della norma di 3-4°C, l’anomalia più pronunciata attualmente presente sugli Oceani terrestri, e, se così si può dire, “anticipando” forse un futuro scenario di freddo.
L’anomalia negativa della temperatura riguarda soprattutto la parte centrale della Corrente del Golfo, ma in modo particolare la Corrente del Labrador, che presenta valori veramente bassi di temperatura per la stagione (valori termici superficiali di 8-9°C davanti a Terranova).
Decisamente più caldo della norma il mare appena a nord dell’Islanda, con temperature superficiali di 9-10°C sopra lo zero, circa 1-2°C in più della norma, e la zona oceanica che costeggia l’Africa Settentrionale e la Spagna, con anomalie positive vicine ai +2°C.
Temperature più basse nel Medio Atlantico possono voler dire masse d’aria atlantiche leggermente più fredde del normale, in grado di generare quindi attività temporalesca e grandinigena più elevata ogni qual volta tale aria riuscisse ad entrare nel bacino del Mediterraneo.
Da notare, infine, che stavolta non vi sono particolari anomalie del tipo “El Nino – La Nina”, sul Pacifico Equatoriale, tutt’al più si può dire che vi è una leggera tendenza al fenomeno della Nina.