La Nina è il fenomeno opposto a El Nino, che come sappiamo nell’ultimo anno ha raggiunto valori da record. La Nina si ha quando le temperature delle acque superficiali del Pacifico equatoriale centrale e orientale si attestano su valori inferiori alla media di riferimento.
Dopo la conclusione di El Nino, lo scorso mese di giugno, gli esperti hanno iniziato a chiedersi se si sarebbero verificate le condizioni ideali per il fenomeno opposto. Quando? Nel corso dell’autunno inverno 2016/2017. Un raffreddamento anomalo delle acque superficiali di quel tratto di Pacifico porta solitamente a un rinforzo della corrente a getto settentrionale e un concomitante indebolimento del ramo meridionale.
Affinché si verifichi La Nina v’è necessità che la temperatura della superficie dell’Oceano Pacifico equatoriale risulti inferiore alla media di oltre mezzo grado per periodi di tre mesi consecutivi. Al momento gli esperti del servizio americano AccuWeather ritengono non siano ancora maturate le condizioni ideali allo sviluppo del fenomeno, ma vi è ancora il 30% di probabilità che possano maturare da ottobre a gennaio. E prevedere cosa accadrà da qui a gennaio ovviamente non è possibile.