Gli esperti temono che la soglia sia stata superata in modo permanente e che il nostro clima stia entrando in una nuova era. Significherebbe cambiamento irreversibile con effetti devastanti tra cui l’aumento del livello del mare, ondate di calore sempre più intense e piogge torrenziali.
“Il valore critico (400 ppm) è già fissato e non dipende dalle stagioni o dall’emisfero. L’anidride carbonica rimane intrappolata nell’atmosfera per lungo tempo e secondo alcuni autorevoli studi scientifici per tornare alla concentrazione pre-industriale potrebbero volerci decine di migliaia di anni”, sottolinea il segretario generale del WMO Petteri Taalas.
Molti esperti ritengono che il valore limite assoluto sia di 450 ppm. Se si dovesse raggiunge questo livello, l’aumento medio della temperatura di oltre 2°C diverrebbe realtà. Tale concentrazione potrebbe mettere a repentaglio tutti i tentativi per un rientro al di sotto della soglia di 400 ppm.
La concentrazione di anidride carbonica nell’emisfero settentrionale è più alta in inverno, quando la vegetazione arresta la propria attività non assorbendo CO2 dall’atmosfera. Nell’emisfero australe accade esattamente l’opposto.