E’ da mesi che non si fa altro che parlare di caldo. Prima l’estate, poi l’autunno, ora anche l’inverno. Veniamo da un mese, quello di novembre, pesantemente condizionato dall’Anticiclone africano. Le due irruzioni fredde conclusive ci illusero e alimentarono speranze invernali puntualmente disattese. Con dicembre è tornata l’Alta Pressione, ma paradossalmente in Italia fa meno caldo che altrove. Sapete perché? Perché l’escursione termica giorno-notte è così ampia che riesce in qualche modo a contenere l’anomalia. Non solo. Nebbie e nubi basse incidono enormemente, limitando – laddove presenti e persistenti – il rialzo termico diurno.
Scopriamo così che alcune aree d’Italia sono state addirittura più fredde rispetto alla media trentennale di riferimento (1981-2010), ma diciamo che in generale abbiamo avuto temperature superiori alla norma. Le anomalie più consistenti hanno coinvolto Alpi e Nordovest (2-3°C in più).
Varcando i confini nazionali, eccezion fatta per la Penisola Iberica, la situazione è a dir poco preoccupante. E’ un’Europa letteralmente in fiamme, in alcuni Paesi si evincono scostamenti di 4-5, anche 6°C. Per non parlare della Russia Europea, dove addirittura si raggiungono punte di 10°C in più rispetto alla media. A questo punto la speranza è che l’inverno entri in azione al più presto, perché andando avanti di questo passo si rischia realmente di compromettere una stagione appena agli albori.