Il 31 di agosto è stata stimata una superficie pari a 18,44 milioni di chilometri quadrati, ovvero la decima registrazione più bassa della serie (iniziata nel 1979, in ogni caso la registrazione era 240.000 chilometri quadrati con sopra la media) e la più in anticipo sul raggiungimento del picco annuale. La media è tra il 23 e il 24 di settembre, quindi quasi un mese d’anticipo e ciò ha a dir poco sorpreso gli esperti.
La spiegazione, secondo il “NSIDC”, si troverebbe nel tipo di circolazione atmosferica che ha prevalso a settembre in buona parte del continente antartico: dalla Terra di Wilkes (nel mare di Weddell) al Mare di Amundsen.
La bassa pressione persistente all’interno dell’Antartide e le alte pressioni nelle Isole Falkland e nel sud della Nuova Zelanda, hanno creato due aree geografiche di venti persistenti nei settori nordoccidentali che continente e questi venti hanno innescato l’indebolimento della superficie ghiacciata.