Dopo un inverno che ha stupito i sostenitori del “Global Warming”, a causa delle sue “punte” di freddo, e che, di fatto, ha riportato indietro le temperature globali di 14 anni (la stagione invernale, con +0,26°C di temperatura media, è stata la più “fredda” dal 1994), adesso il mese di Marzo ha rialzato la media, riportandosi ad un incremento termico di +0,67°C, il più elevato dallo scorso anno.
Si tratta di una temperatura media combinata di atmosfera + Oceano, mentre la temperatura delle sole stazioni terrestri ha mostrato un incremento più sostanzioso, +0,81°C, evidenziando come il raffreddamento dovuto alla Nina sia stato fondamentale nel ridurre il riscaldamento globale.
Si presenta, al solito, il problema della differenza tra le temperature superficiali, misurate dalla NASA tramite le stazioni di misurazione terrestri ed oceaniche, e le temperature satellitari, che continuano a mostrare la Terra in raffreddamento.
Sappiamo che il database della NASA parte dal 1880, e che la media di riferimento è quella del trentennio, piuttosto fresco, 1951-80.
Invece le temperature satellitari prendono come riferimento il ben più caldo trentennio 1979-2008, inoltre la copertura fornita dal satellite è globale, mentre invece le stazioni di misura non garantiscono tale copertura, e si supplisce con calcoli di compensazione per le zone mancanti.
A complicare le cose, ed a rendere i due sistemi difformi, c’è il fatto che il satellite misura i dati ad una certa altezza dell’atmosfera, mentre la NASA prende solo i dati delle stazioni sparse sulla superficie terrestre.
In ogni caso, abbiamo assistito ad una prima decade di Marzo moderatamente calda, circa +0,3°C oltre la norma 1951-80, una seconda decade di +0,7°C, ed una terza decade del mese con il riscaldamento globale piuttosto sensibile, +1,0°C oltre il normale.
Ma il mese di Aprile ha mostrato un brusco rallentamento di questa tendenza.
La prima decade di questo mese ha mostrato un Global Chill di -0,4°C, sorprendendo di nuovo gli studiosi, ed incolpando la Nina per questo raffreddamento, tanto da sbilanciarsi in previsioni di un’Estate modesta e perturbata.
In realtà, anni di forte Nina ci sono stati anche tra il 1999 ed il 2001, ma il Global Warming non ne risentì affatto, in quanto i due anni proseguirono la tendenza alla risalita termica, pur attenuando il massimo raggiunto nel 1998, e mostrarono entrambi uno scarto termico di +0,33°C.
Più probabile l’influenza concomitante del minimo solare, presente in questi mesi, piuttosto prolungato, in quanto il nuovo ciclo stenta a decollare, verso il massimo previsto nel 2012.
La mappa allegata mostra come siano stati, in particolare, il Continente Asiatico, i due Poli, e la Groenlandia a mostrare un netto incremento termico, rispetto alla norma, mentre nel resto del Mondo le temperature sono state attorno alla norma.