Agli inizi della stagione fredda, le regioni delle medie latitudini del Mar Mediterraneo, sperimentano una fase dominata dal clima umido che genera fasi marcatamente piovose, con gennaio incomincia il freddo.
Nelle prime settimane dell’inverno, mediamente le irruzioni di aria fredda non sono dirette al Sud Italia, dove non di rado scorre l’aria più mite.
Ma l’aria che viene da nord, via via che trascorre l’inverno, trova sfogo in regioni sempre più meridionali, ed il Sud Italia e la Sicilia, ne vengono interessate specialmente tra febbraio e marzo.
E’ questo il periodo dell’anno dove nevica di più nei rilievi appenninici dell’Italia meridionale, della Sicilia, ed anche della Sardegna.
Al freddo si associa il transito di perturbazioni. Le precipitazioni divengono copiose nevicate in montagna, sempre che non vi siano situazioni di gelo. Allora, la neve può cadere intensa anche alle basse quote, pure con notevole quantità.
Nei primi di marzo del 1987, una forte irruzione d’aria fredda raggiunse l’Italia. Il Sud del nostro Paese fu investito da una marcata ondata di maltempo. Cadde la neve sino alle città costiere, ed in collina si ebbe un manto bianco sino ad un metro.
Gli episodi di freddo tardivo, non sono infrequenti al Sud Italia, dove si associano sovente anche a maltempo, con conseguente accentuazione delle possibilità nevicate.
Un’altra caratteristica che si può osservare nel Sud Italia, durante le ondate di freddo, è il persistere del maltempo per molti giorni, con un miglioramento lento a venire.
Le fredde correnti balcaniche innescano moti convettivi a contatto delle ben più calde acque dei mari, che sfornano nubi e precipitazioni. I monti accentuano le situazioni favorevoli all’instabilità atmosferica, e le nevicate finiscono per essere abbondanti.
E metà febbraio è il periodo ideale per la neve al Sud. Se ne tenga conto.