Siamo ormai entrati nel trimestre estivo, che seguendo il calendario delle stagioni meteorologiche inizia con il primo di giugno e termina il 30 agosto. E’ questo il periodo in cui si ha la maggiore possibilità di eventi temporaleschi estremi, accompagnati da grandinate, violente raffiche di vento e, talvolta, trombe d’aria.
Ma molto spesso la gente comune ed anche l’informazione generalista confonde le trombe d’aria con le violente raffiche di vento discendenti che possono scaturire dalle nubi temporalesche, e che in gergo vengono definite “downburst”.
Infatti le raffiche di vento che precedono un temporale, possono toccare velocità tipiche delle più violente burrasche, e sconfinare nell’intensità di un uragano.
I gravi danni causati dal vento, sovente sono tali da far pensare che possa essere transitata una tromba d’aria. Ma la tromba d’aria è un fenomeno ancor più circoscritto, e non è detto che la velocità dei suoi venti debba essere superiore a quella delle raffiche del vento temporalesco.
La tromba d’aria, tornado o twister, è ben definibile per la sua forma a tubo discendente dalla nube. La tromba d’aria causa danni limitati e può avvenire anche con semi calma di vento tutto attorno. La tromba d’aria, come la raffica di vento, si forma da una nube temporalesca.
La raffica di vento del temporale è generalmente provocata dallo spostamento d’aria causato dal violento rovescio di pioggia o grandine, il vento scorre veloce dalla nube temporalesca verso l’esterno.
Ogni estate, nei più violenti temporali che interessano nazioni come Francia, Germania e Svizzera, dove è presente una fitta rete di stazioni meteorologiche, si misurano venti di raffica anche di oltre 180 km/h; ma si stima che in alcune circostanze il vento abbia superato la soglia dei 200 km/h.
Venti di tale violenza, possono spazzare via le tegole dai tetti, abbattere muri non in cemento armato, capovolgere autoveicoli, fare strage nella vegetazione e sradicare o abbattere centinaia di alberi. All’incirca gli stessi danni che può causare una tromba d’aria di bassa o media intensità.
Sì, perché le trombe d’aria più intense, classificate secondo la scala di misurazione Fujita come F4 o F5, sono accompagnate da venti ad oltre 300 km/h e possono danneggiare seriamente anche strutture in cemento armato. Ma fortunatamente esse sono assai rare in Italia, si contano pochissimi eventi di questo tipo ogni secolo.
Insomma, con ogni probabilità, se il vento vi ha abbattuto l’albero del giardino o fatto volare le tegole dal tetto di casa, la colpa non è stata di una tromba d’aria, ma di una raffica di vento particolarmente intensa.