Doveroso correre ai ripari La grande crisi globale degli ultimi anni ha lasciato strascichi pesanti: fra le varie conseguenze, i paesi maggiormente industrializzati dell’Occidente hanno fatto registrare dei lievi, ma significativi aumenti, di emissioni dei gas ad effetto serra. Un vero e proprio passo indietro, dopo anni di costante calo. Da qualche anno si sta dibattendo in Europa se porre il limite al taglio delle emissioni di gas serra al 20 o al 30% entro il 2020, con l’obiettivo di arrivare ad un dimezzamento entro il 2050.
Non si è ancora deciso nulla in merito e l’Italia, bisogna dirlo, è sempre stata fra i Paesi che cercano di tirare verso il basso queste valutazioni. In mezzo alle varie discussioni poco produttive nel dialogo fra gli Stati Europei, una clamorosa svolta sembra però arrivare dal Regno Unito che va oltre ogni aspettativa, presentando autonomamente il progetto più ambizioso del mondo, con l’obiettivo di giungere dimezzare le emissioni del suo Paese addirittura entro il 2025. Quando si parla di dimezzamento delle emissioni, il periodo di riferimento è quello del 1990: questo piano, chiamato “Quarto Carbon Budget”, è stato presentato a Londra dalla Commissione Parlamentare sul cambiamento climatico.
Questo taglio auto-imposto, almeno per come stanno attualmente le cose, potrebbe davvero obbligare ogni Paese a raggiungere come minimo un -20% di emissioni entro il 2020, lasciando la possibilità di migliorare ulteriormente tale obiettivo su base volontaria. Ma vediamo ora in cosa corrisponde l’ambiziosissimo piano britannico: entro il 2030 la Gran Bretagna spera di ottenere il 30% del suo fabbisogno energetico dalle rinnovabili, aumentandolo del 3% all’anno sin dal 2012. Si punterà poi molto sull’economia carbon-free, dando incentivi a quelle aziende che non hanno emissioni o le colmano con azioni complementari.
L’unica nota dolente del piano è che si calcola che il 40% del fabbisogno energetico venga ottenuto con il nucleare, mentre il 15% da gas e carbone la cui CO2 venga stoccata. In passato si è però avuto modo di verificare come questa tecnologia sia quasi una favola. Non si vuole comunque affidare tutto al Nucleare: stando al piano del Parlamento britannico, entro il 2030 le rinnovabili dovranno pareggiare la quantità di energia prodotta dal nucleare e, dall’anno successivo, effettuare un sorpasso che, nel giro di qualche decennio, dovrebbe definitivamente soppiantare l’atomo.