Forse non tutti sanno che in Italia c’è una regione che, a livello europeo, rappresenta uno dei più autorevoli esempi di tema di risparmio energetico. E’ il Trentino Alto Adige.
Il cosiddetto progetto “CasaClima”, presentato nel 2005, venne riconosciuto anche in ambito Comunitario perché introdusse l’obbligo della Certificazione Energetica negli edifici. Che significa? Che le nuove costruzioni debbono rispettare dei criteri definiti stabili per ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 in atmosfera.
Non solo. Legambiente, nella classifica dei comuni più virtuosi nell’utilizzo delle energie rinnovabili, ha tra le prime 20 amministrazioni ben 14 comuni Alto Atesini. Ma com’è stato possibile raggiungere un simile risultato? Uno dei punti cardine della scalata alle prime posizioni è l’utilizzo dei pannelli solari: pensate, la Provincia di Bolzano ha installati 17700 impianti fotovoltaici su una superficie di 195 mila metri quadrati. Il ché consente di soddisfare circa il 15% del fabbisogno totale di acqua calda.
Come se ciò non bastasse, si punta ad una ulteriore riduzione in CO2 e per ottenere performance migliori è stato varato il succitato “pacchetto clima”. Per riassumerne i contenuti, l’adozione delle nuove misure dovrebbe consentire una diminuzione delle emissioni di Anidride Carbonica dalle attuali 5 tonnellate all’anno ad 1,5 tonnellate entro il 2050.
L’Assessore all’Ambiente Michl Laimer spiega come tra il 1995 e il 2008 sia stato ridotto, drasticamente, il consumo di petrolio a favore del gas metano e delle biomasse. Per ottenere un ulteriore miglioramento, sempre a detta dell’Assessore, sarà necessario optare per un utilizzo intelligente dell’energia. Misure in tal senso consentirebbero di raggiungere il 60/70 % degli obbiettivi prefissati.
La restante percentuale potrà essere soddisfatta nel miglioramento dell’efficienza energetica, utilizzando dei bonus cubatura nei risanamenti, abbandonando gradualmente i combustibili fossili e diffondendo ancro più la cultura dell’energia rinnovabile.