Pur non volendo tracciare una chiara linea di tendenza, dopo la caotica emissione dei modelli matematici di previsione, possiamo dire che il peggioramento di questo fine settimana non riuscirà a portare la neve sulle nostre regioni settentrionali a quote pianeggianti. Solo occasionalmente, tale fenomeno, potrà interessare la parte più occidentale della Padana (Piemonte) a quote collinari.
Dopo l’ingresso della depressione “francese” in area mediterranea si assisterà ad un suo relativo schiacciamento, tra venerdì e sabato, lungo la fascia tirrenica. Tale configurazione non può altro che richiamare delle correnti grecali sulla nostra Penisola. Quindi flussi non propriamente freddi che scongiureranno il “pericolo” di neve a quote medio basse, sia per il centro, sia per il settore settentrionale.
Come evidenziato dalla carta inserita si evince, dopo la fase di schiacciamento depressionario, una maggiore “rotondità” della depressione in questione e relativo spostamento verso le regioni centrali (zone interne). Ciò nonostante, e siamo arrivati già alla giornata di domenica, continuerà una disposizione delle correnti tra E/ESE originati dal settore medio dei Balcani.
Non possiamo, nella maniera più assoluta, paragonare questa situazione a quella trascorsa; poiché l’avvezione, nel suo flusso principale, non è di matrice artica, ma ha una componente, nella sua origine, di stampo più atlantico. I geopotenziali non sono assolutamente paragonali a quelli del vortice polare (passato week-end) e la temperatura a 500 hpa sembra mostrarsi di “normale amministrazione”.
Sono troppi gli elementi mancanti e non sarà certo una depressione, presumibilmente tirrenica, a dare il giusto impulso per richiamare aria fredda ove aria molto fredda, attualmente ed in prospettiva non sembra esserci.
Molto meglio per quanto riguarda la situazione termica e le precipitazioni, in particolar modo per le regioni centrali, andrà nei primissimi giorni della settimana prossima ventura.
In effetti da tali date sembrano più probabili, certamente non abbondanti, le precipitazioni nevose a quote medio basse (mt. 400/500) e localmente inferiori per le regioni adriatiche. A questo punto si potrebbe, il condizionale resta sempre rigorosamente obbligatorio, parlare anche di neve a quote pianeggianti per il centro est della Padana ed Emilia Romagna.
Quindi tra sabato e domenica un peggioramento che per alcune regioni, come quelle del NE, sarà anche marcato, ma che porterà precipitazioni a carattere nevoso solo intorno ai 300/400 mt circa.
Pur essendo, ciò che ho scritto, una proiezione sul futuro prossimo, attualmente può avere una validità, riscontro oggettivo, del 40/50%.