Dagli spaghi espressi da i tre dei principali modelli esaminati e che non superano nella loro media un periodo temporale fortemente dilazionato, possiamo tracciare un percorso comune che ci indicherà, nella sua media, il tempo che farà da qui al 7 dicembre del 2004.
La tendenza, certamente meno favorevole, ci viene fornita dal modello di Reading, che vedrebbe una media – alta zonalità sul comparto dell’Europa centrale, con picchi fine run che attesterebbero un prevalere di correnti, alla quota di 500 hpa, sempre dai quadranti meridionali o sud orientali.
Non molto discostanti tra di loro i restanti due modelli, Ukmo e GFS, che con parziali aggiustamenti seguono lo spago estremo, più caldo, relativo a quello delle ECMWF.
Si è vero, nella linea media sembra tutto molto più “appiattito”, e poco esaltante, senza eccessivi “scossoni”; ma esso rappresenta sempre una fase “interlocutoria” di chiaro stampo oceanico o proveniente dal medio basso Mediterraneo.
Prendiamo questa tendenza quasi per consolidata, con “sbuffi” di correnti più fresche dai quadranti nord orientali sull’estremo NE del levante italico.Tuttavia non significativi.
Una situazione che ha subito in passato notevoli “scossoni”, tramite emissioni numeriche e deterministiche molto contrastanti.
Ora che la situazione ha assunto “connotati” ben più chiari, possiamo dire che la prima decade del mese di dicembre, con tutta probabilità, seguirà un trend dai toni meno freddi e non proprio invernali.
Ovviamente la linea media non ci mostra granché, sebbene, in un ideale proseguimento di tale istogramma a 500 hpa, sembrerebbe che la tendenza, dopo il 12/14 del corrente mese, possa assumere dei caratteri e tendenze molto più marcati e divergenti verso il basso (avvezioni fredde).
Per ora lo “scostamento” dei gpts a 500 hpa, non mostra particolari e significative tendenze. Sicuramente non dovremmo attendere tutto il mese di dicembre per assistere a modifiche sostanziali; ma dobbiamo prendere atto che, almeno da qui a 7/8 gg., la situazione non cambierà di molto.
Tutto sommato, questa “piatta” tendenza, anche in qualche modo temperata, non può che convalidare, e qui rientriamo nel campo della casistica, un futuro cambiamento molto più significativo delle correnti alle alte quote.
Insomma l’inverno, tra i vari tentennamenti, cercherà di raggiungere le sue maggiori intenzioni (fredde) oltre il termine temporale sopra indicato.
Nulla è assolutamente perso e tutto procede secondo schemi classici: “old style”.