Riprendiamo l’evoluzione tralasciata qualche giorno fa, quando si parlava di aria polare in arrivo sulla nostra Penisola verso la fine della scorsa settimana e gli inizi di quella corrente.
Bene, mi sembra che il risultato sia ben evidente a tutti. Mediamente le temperature hanno perso, in questa frazione di tempo sopra citata, dai 9/12° C. Marcato calo termico, sia per le centrali e soprattutto per le regioni settentrionali – nord orientali, che ha portato neve a quote, per il periodo, molto basse.
Ci siamo lasciati con una previsione dello zero termico a circa 2100 (-3/-4° C a 3.000 metri) e ci siamo trovati con premature manifestazioni nevose a quote 1500/1700 mt. sull’arco delle Alpi centro-orientali.
Una vera e prima “bordata” dai caratteri autunnali che ha sorpreso molti di noi, pur se in qualche maniera era stata prevista.
Molti si sono dilungati in affermazioni di “normalità” circa tali episodi, mentre statisticamente queste brusche inversioni di tendenza, come sopra descritte e manifeste, si possono rintracciare in qualche caso e solo su base pluridecennale.
Ora ci aspetta un nuovo promontorio dell’HP atlantico in direzione della nostra Penisola, ma siamo, al momento, sempre sotto caratteristiche di non perseveranti “cupole anticicloniche” sempre seguite da successivi cavi d’onda.
Come mostra il modello di Reading a 240h, un limite enorme se considerato solo per fattore temporale, ma molto più breve se osservato come “reiterata successione di onde”; dopo la prossima fase stabile e calda che dovrebbe spingersi tra venerdì p.v. e mercoledì, siamo ancora sotto il tiro del “forcing” del ciclone d’Islanda che non da tregua all’anticiclone atlantico.
Si suppone una nuova inversione delle correnti alle medie-alte quote ed una nuova discesa di ria più fresca ed instabile dal nord Atlantico in direzione della nostra Penisola.
Una situazione da seguire con molta attenzione poiché ciò si sta manifestando durante la “massima spinta” (progressione) estiva.