Naturalmente la carta, spaghi a 500 hpa e relative variazioni dai 516/576 gpdam, risulta essere al momento improponibile e quanto mai difficile da decifrare.
Adottando la tecnica delle “frequentazioni” (attrattore), punti di maggior confluenza di rette immaginarie date dalle variazioni dei geopotenziali, possiamo dedurre che dalla fine del corrente mese ed entro la prima decade del mese di gennaio 2005, si formerà un’area anticiclonica che punterà verso l’Europa centro settentrionale, in maniera progressiva, coinvolgendo l’area mediterranea.
La cosa che ci preme rimarcare, data questa possibile struttura barica, è la sua “ingerenza” nella “rottura” di uno schema classico che ci ha visto per lungo tempo, ben oltre un mese, soggiogati dall’effetto del vortice freddo di natura polare.
Si divide la figura depressionaria sopra citata e si inserisce, dividendo i due nuclei freddi, un promontorio, come mostra la carta rielaborata e rappresentata dalla linea azzurra in evidenza, di alta pressione che giocherà un ruolo determinante durante tutto il periodo sopra descritto.
Quindi netta perdita dell’attività del VP e crescente peso nell’affermazione di un’area di HP che sarà , con buona probabilità, la causa di un netta inversione delle correnti sul comparto dell’Europa centro orientale.
Si disegna, pertanto, un vortice freddo sulla parte nord orientale della Russia europea e l’altro si separa dal primo, scivolando verso le coste settentrionale dell’America.
E’ solo una soluzione “probabilistica”, soluzione sulla quale possiamo contare per sciogliere il “bandolo della matassa”.
Quindi tra fine mese ed inizi del mese p.v. si può diagnosticare una fase di tempo stabile con temperature in graduale ripresa, seguita da un successivo periodo, presumibilmente entro la prima decade del mese di gennaio, che si mostra nettamente più freddo data la componete di correnti provenienti dal settore centro settentrionale del levante europeo.
Naturalmente questo non concerne la previsione di un “extreme forecast”, dal momento che non stiamo elaborando o osservando delle enumerazioni deterministiche; ma il nostro sguardo si rivolge alla “possibilità/probabilità” circa una situazione che dovrebbe cambiare in maniera radicale.
L’inverno ora, dopo una fase di “persistenza atmosferica”, dovuta al VP, sembra voglia innestare una marcia fondamentale per mostrarsi in tutta la sua evidenza.
Vorrei solo ribadire che la data riportata dal modello delle ENS è meramente indicativa, poiché quanto sopra descritto, probabilisticamente, potrebbe verificarsi anche prima di detta data.