Premetto, innanzitutto, che questa non è una previsione stagionale. Attualmente non esistono processori che possano emettere dati “seri” circa una previsione, anche di massima, riferita ad un periodo previsionale così lungo.
Le attuali previsione, su modello numerico, hanno un “range” temporale che non supera la scadenza di 10/15 gg. . Per altro la loro attendibilità, anche in questo caso, non è certo elevata.
Quello che si può fare, come alcuni di questi calcolatori “ragionano”, è partire da una situazione consolidata ed elaborare, tramite un feedback, il risultato statistico che ne scaturisce.
Insomma una serie di “ampie” fasi, elaborate su tendenze pluriennali, che portano a risultati apertissimi ed a equazioni non lineari con diverse soluzioni.
Senza analizzare tutto ciò – sarebbe complicatissimo e soprattutto non ci sarebbero i mezzi – possiamo partire da un “punto fermo”, per esempio come si è manifestata la stagione invernale e quella di transizione in corso e cercare, tra le caratteristiche passate, qualcosa che si possa produrre (manifestare nel futuro più lontano) anche oltre il detto limite temporale (i famosi 10/15 gg.).
La caratteristica che ha interessato il periodo passato è stata quella, a noi tutti nota, di una ciclica riproposizione di certe “configurazioni”, andamento barico e relative ampie oscillazioni delle correnti a getto, che ha prodotto, nella sua media, un flusso di correnti, con relative anse cicloniche fredde in quota, di provenienza WNW o NW. Quindi con una direttrice più settentrionale che occidentale o sud-occidentale.
Se tale evoluzione passata, si tratta nello specifico nell’osservazione posta in essere da oltre 6 mesi, dovesse protrarsi e persistere, in maniera molto marcata, ben oltre detto segmento temporale, il risultato che ne conseguirebbe, qui mettiamoci tutti i più pesanti dubbi del caso, sarebbe come sotto descritto.
ESTATE 2004:
Stagione estremamente dinamica con periodi stabili e caldi, non molto lunghi, intervallati da frequenti intrusioni fresche dai quadranti settentrionali.
Periodo nel quale non mancherebbero certamente delle pesanti manifestazione temporalesche e fasi depressionarie in area mediterranea.
Ne scaturirebbe un andamento termico molto altalenante, con frequenti picchi verso l’alto (temperature molto elevate), seguito da repentini abbassamenti.
Una caratteristica, questa, che la vedrebbe (estate) attraverso una sorta di “variabilità” e non, come nella regola, di “stabilità duratura”.
Ovviamente ciò è solo una delle tante ipotesi poiché, il futuro così lontano, al momento non è “anticipabile” e non soggetto ad alcuna legge fisica ben individuabile.
Solo la legge della persistenza, se non verrà al più presto smentita , dal suo opposto: “alternanza”, potrebbe giocare un ruolo determinate sulla bella stagione.
Quindi fantastichiamoci su, attraverso un semplice, ma ragionato “gioco” : … e se fosse?