Certamente chi ama il clima, a prescindere da chi è proteso verso la ricerca di inverni freddi e da chi verso orientamenti per stagioni più miti, non può certo trascurare quel meraviglioso fenomeno, chiamato Albedo, che durante questo periodo inizia a palesarsi nelle steppe russo/siberiane.
Sappiamo tutti che il grande freddo ha una sola matrice. Tale matrice storica è imputabile al graduale raffreddamento delle terre asiatiche (raffreddamento pellicolare) che, in successive fasi, può produrre dei robusti anticicloni termici in graduale avanzamento verso il settore della Russia europea.
Abbiamo inserito questa carta riguardante l’innevamento emisferico al suolo, per concepire se vi sono o vi saranno le condizioni, da anni cercate e mai trovate, per un’affermazione dell’HP russo/siberiano anche in sede europea.
Come possiamo dedurre dalla carta inserita, la quasi totalità del suolo siberiano, è o sarà ricoperta da uno strato di neve, non certamente alto, ma in grado di partorire quel tanto desiderato ed incipiente freddo nei medio e bassi strati dell’Atmosfera.
Le indicazioni che ci pervengono dai modelli deterministici sono molteplici e contraddittorie, sebbene in tutto questo caos si possa dipanare, probabilmente, un discorso più lineare e meno astratto.
Il raffreddamento al suolo, si sta facendo sempre più importante, anche dato l’innevamento persistente che si sta manifestando sull’Asia più settentrionale.
Ecco che le condizioni per la comparsa di quel famoso naso (promontorio termico dell’Hp siberiano) in direzione dell’Europa nord orientale, potrebbero, nel lungo raggio, iniziare a far capolino e condizionare il clima sulla restante parte del Continente europeo.
Attualmente sono solo ipotesi che, pur partendo da uno stato reale, potrebbero stravolgere le condizioni termiche/climatiche attuali.
Il valore medio ed attuale di pressione al suolo, sempre su dette aree, è di circa 1035 mb, ma tale valore, data la persistenza di freddo costante al suolo, potrebbe portarsi, nel giro di 7/8 gg., a 1040 mb e oltre. Pressione ideale che potrebbe innescare una progressione fredda in direzione del settore europeo ed oltre la catena degli Urali e verso ovest.
Di contro, sussisterebbe una risposta netta del vortice islandese che, attraverso una imperfetta interazione, causerebbe una sorta di zonalità contraria. Quindi, ipotesi, nessuna spinta dinamica da parte dell’Hp delle Azzorre o pseudo tale, ma solo un flusso di correnti al suolo che si fonderebbero insieme per dar vita ad un flusso freddo da NNE verso WSW. Quindi l’intera porzione centro settentrionale del nostro Continente, verrebbe inglobata in un unico flusso gelido.
Certamente i tempi non potrebbero essere brevi, ma tra le innumerevoli tendenze che i modelli propongono, quest’ultima potrebbe avere la sua reale rivincita.
Per ora una tesi che non possiamo eludere completamente.
Su detto fenomeno, nel passato, si è discusso infinite volte, in ogni caso credo che questa potrebbe essere una delle soluzioni, alternative, più probabili.