L’antefatto rimane sempre quello: ciò che andrete a leggere non è un previsione mirata, ma una possibile evoluzione ricavata dall’interpolazione di più modelli e relativi affollamenti inerenti i processi barici e termici.
Ora ci chiediamo quali potrebbero essere gli effetti di questa avvezione, più o meno fredda, che si dovrebbe palesare con maggiore evidenza sulla nostra Penisola già a partire dal prossimo lunedì.
Quasi certamente (primo step) l’aria fredda (ex origini continentali) si porterà sulle regioni centrali/centro settentrionali di levante segnando un brusco calo termico. Sino a questo punto nulla di “eccezionale” in riguardo agli effetti precipitativi, tranne qualche possibile nevicata a quote medio basse sulle regioni del versante adriatico centro meridionale.
Tuttavia sembra, dall’insieme di diversi modelli, che a seguire questo “raid artico” l’asse di “alta” possa subire un’importante inclinazione verso nord ovest e lanciare in pieno Mediterraneo una saccatura molto insidiosa. La rotazione delle correnti nella medio stratosfera dovrebbe quindi subire un orientamento che, dall’aria fredda continentale, ci porterebbe ad una avvezione, non gelida, ma dalle caratteristiche oceaniche o nord atlantiche. Aria polare marittima.
L’ ipotizzabile seconda fase, entrata del flusso più deciso attraverso la Fossa del Rodano ed in contrasto con aria più fredda preesistente, sarebbe in grado di tessere una “ragnatela” (depressione medio alto tirrenica)…da qui si aprono diverse strade.
L’ipotesi che essa si formi molto in alto sul “nostro stivale”, rimane una delle meno accreditate, data la velocità d’ingresso del getto; mentre la sua possibile “genesi” in area centro/settentrionale tirrenica, pare che sia momentaneamente quella più giusta.
Depressione che percorrerebbe la nostra Penisola da nord ovest verso sud est, porterebbe una decisa fase di peggioramento, con possibilità di neve a quote medio collinari in molte aree del centro e del nord (quote pianeggianti in una fase iniziale al settentrione).
Tale stima, circa le due ipotesi in gioco, sebbene la distanza temporale sia ancora lunga, pare voglia leggersi in questo settore del Nostro mare.
Escludiamo, pertanto e del tutto, la possibilità che il flusso freddo principale si porti troppo a ovest e ricrei quelle “magiche congiunture” che hanno “invaso” di neve le nostre regioni padane. Non esistono, pertanto, i supposti per uno sovrascorrimento di masse d’aria totalmente divergenti. L’aria continentale, sebbene più fredda, non è in grado di creare un pesante impatto termico con quella Polare e marittima.
L’equilibro barico (depressionario) al momento sembra giocare il “suo ruolo” sul Tirreno.
Questa potrebbe essere una prima proiezione previsionale, per non restare sul vago, alla quale potrebbero inserirsi delle ulteriori varianti/variazioni. In ogni caso “la ragnatela” sta già ideando ove costruire la sua “complessa trama”.