Regime anticiclonico scarsamente efficiente, l’elevata umidità crea banchi di nubi basse L’Italia è nelle mani di un anticiclone poco vivo, incapace di reagire di fronte alle insidie rappresentate dalle infiltrazioni d’aria umida da ovest. Non finiremo mai di ribadire come l’alta pressione, nel periodo invernale, non è associata sempre al bel tempo, ancor più in uno scenario attuale che vede l’alta pressione particolarmente debole.
Il campo anticiclonico ha come immobilizzato l’aria nei bassi strati e gli effetti di questa permanenza della modesta area d’alta pressione portano ad un sostanziale ristagno dell’aria fresca nei bassi strati, con notevole accumulo dell’umidità. Si generano così quelle situazioni favorevoli alla genesi di nubi stratiformi medio-basse, dovute alle notevoli inversioni termiche, che tengono intrappolata l’aria relativamente fredda in prossimità del suolo.
L’immagine satellitare, sul campo del visibile, ci aiuta ad intuire immediatamente quella che è l’attuale distribuzione della copertura nuvolosa: un tappeto stratiforme, contraddistinto da nubi medio-basse, abbraccia una parte delle regioni centro-settentrionali (si tratta in genere di formazioni nebbiose sulla Val Padana). Tali disturbi risultano più attivi tra il Levante Ligure e la Toscana, ove sono in atto deboli piovaschi.
Le maggiori zone di sereno le osserviamo al Sud, ma altri addensamenti figurano attivi in alcune aree della Calabria e delle due Isole Maggiori. In effetti, tra il Tirreno Meridionale ed i bacini insulari si sta innescando una modesta circolazione sciroccale richiamata da un modesto minimo ciclonico collocato in prossimità delle Baleari. Quest’abbozzo depressionario avrà un ruolo importante nel meteo delle prossime 36-48 ore, in quanto le nubi diverranno più minacciose e potrebbero dar luogo a qualche precipitazione.