Anche se la stagione dei monsoni termina in estate, piogge a dir poco torrenziali continuano a tormentare vaste zone di India e Pakistan. All’inizio di settembre, ancora una volta, autentici diluvi hanno devastato entrambi i Paesi anche nel fine settimana appena trascorso.
Nella notte di sabato su domenica l’acqua si è mossa rapidamente verso l’area metropolitana di Srinagar e nelle sue vicinanze. Le inondazioni hanno sorpreso migliaia di persone nel cuore della notte, mentre dormivano. Le autorità locali non avevano lanciato nessuna allerta e centinaia di persone si sono ritrovate intrappolate dentro le proprie abitazioni. Al momento, secondo quanto riportano le ultime agenzie di stampa, avrebbero perso la vita almeno 270 persone.
Purtroppo neanche gli esperti si aspettavano una così vasta inondazione ed è per questo che non sono stati emessi eventuali avvisi. Nella giornata di domenica il primo ministro indiano, Narendra Modi, ha sorvolato in elicottero la valle del Kashmir e in seguito è stato dichiarato lo status di “catastrofe nazionale” e il governo metterà a disposizione fin da subito circa $200 milioni.
Dai rapporti ufficiali emerge che le inondazioni di quest’anno, nella Valle del Kashmir, hanno ucciso almeno 110 persone. Secondo i media sarebbero 175 vittime, mentre a detta delle autorità tali stime sarebbero esagerate. Nel vicino Pakistan, invece, hanno perso la vita almeno 160 persone.