Le grandi piogge e il clima mite degli ultimi mesi potrebbero in qualche modo predire l’andamento della prossima estate sull’Italia: un gennaio particolarmente piovoso, come quello appena trascorso, andrebbe a determinare mesi estivi più caldi ed asciutti della media, sebbene si tratti di un’indicazione soggetta a modifiche sulla base di quello che sarà l’andamento meteo prossimo venturo. Alla base di questa ipotesi ci sono le rilevazioni effettuate nell’Adriatico Settentrionale dagli scienziati del CNR, durante la campagna oceanografica CARPET da poco conclusa. Le correnti marine sarebbero infatti fondamentali nell’influenza sul clima stagionale: il Mar Adriatico è una delle aree del Mediterraneo in cui in inverno si generano le cosiddette “acque dense”, quelle che per freddo ed alto livello di salinità tendono a sprofondare in basso favorendo il rinnovamento dei fondali, attraverso l’apporto d’ossigeno, innescando poi una corrente che fa scendere verso sud le acque fredde del fondale lungo tutto il bacino Adriatico.
Nell’attuale inverno, tuttavia, il clima anomalo così mite avrebbe di fatto ostacolo la tipica circolazione termoalina, che genera il meccanismo spiegato sopra. Tra l’altro anche le portate dei fiumi che sfociano in mare, in particolare il Po, hanno generato enormi masse d’acqua poco densa che non potranno così raggiungere i fondali del Basso Adriatico e dello Ionio. Sul Mar Adriatico Settentrionale i dati parlano di una temperatura dell’acqua sul fondo di circa 2 gradi superiore alla media degli ultimi trent’anni. Questo ha rallentato di molto il rinnovamento delle acque, che nel solo gennaio-febbraio 2012, complice un inverno estremamente freddo, aveva invece interessato circa il 60% del volume. Si tratta quindi di una situazione opposta a quella di due anni fa e per gli esperti potrebbe al momento deporre verso un’estate calda. I risultati di Carpet saranno diffusi e discussi dall’Ismar-Cnr, durante un convegno a Vienna, dal 27 aprile al 2 maggio. Nell’immagine in basso l’altezza della superficie del mare, più elevata proprio sull’Alto Adriatico.