Quest’avvio di Settimana Santa non consente ancora di estrapolare delle previsioni meteo di sicura affidabilità per i giorni di festività, i quali catalizzano l’interesse non solo dei meteoappassionati, ma di tutte le persone comuni che dedicano la tradizionale scampagnata al Lunedì di Pasquetta. Il confronto fra i principali modelli mostra notevoli incertezze sulle previsioni a circa 6-7 giorni: in quest’articolo noi ci concentreremo sull’analisi ECMWF e vedremo come per il momento non si intraveda nulla di buono all’orizzonte per il week-end.
La situazione attuale vede ancora l’intera Penisola marginalmente interessata da una timida circolazione d’aria fresca in quota, dettata dalla persistente goccia fredda che ha attualmente spostato il proprio raggio d’azione tra la Grecia e la Turchia. La fragilità della modesta struttura altopressoria che ricopre è alla base è alla base dell’instabilità che tende principalmente a manifestarsi nelle ore più calde della giornata, con i moti convettivi incentivati dal riscaldamento diurno solare.
L’elemento peculiare di quest’inizio settimana è dunque da ricondurre al fatto che non si avrà nessuna tregua anticiclonica capace di riportare la stabilità sul nostro territorio. Il Mediterraneo Centrale si trova infatti in una sorta di limbo barico (pur con valori di pressione medio-alti), compreso fra la goccia fredda ad est ed un nuovo affondo depressionario nord-atlantico che punta dritto sulla Penisola Iberica.
La saccatura atlantica diventerà protagonista durante i prossimi giorni, in quanto non troverà nessuna particolare resistenza da parte del debole anticiclone che assicura scarsa protezione sulle nostre regioni. La pulsazione meridiana dell’ondulazione atlantica libererà un vortice ciclonico, il quale molto lentamente evolverà, a partire dalla giornata di mercoledì, sui bacini insulari e meridionali dell’Italia. Il grosso della perturbazione, dopo aver solo lambito le Alpi Occidentali, raggiungerà le Isole Maggiori, ma l’aria più fresca in quota contribuirà a vivacizzare nuovamente una certa instabilità atmosferica a carattere diurno anche sulle restanti zone del Paese.
Il trend nord-atlantico non si arresterà ed una seconda onda depressionaria affonderà la propria lama nel fine settimana, stavolta in misura più diretta e corposa verso il Mediterraneo Centro-Occidentale. In base alle ultime proiezioni del modello di Reading, l’asse parzialmente obliquo della saccatura protesa dall’Islanda fino al cuore del Mediterraneo porterà all’approfondimento di una ciclogenesi nei bassi strati proprio sui mari italiani, con conseguenti condizioni meteo compromesse proprio per i giorni di Pasqua e Pasquetta.
Abbiamo già precisato come questa tendenza per il lungo ponte festivo necessiti d’ampie conferme in quanto non vi è una convergenza fra le varie opzioni presentate dagli altri modelli di previsione a medio-lungo termine. Bisogna pazientare, pertanto non si tratta di proiezioni da prendere con le pinze e vale ancora meno la tendenza successiva per la prima parte della settimana, a seguito del Lunedì di Pasquetta: il modello di Reading propone ad ogni modo instabilità ad oltranza per ulteriori infiltrazioni d’aria instabile dall’Atlantico.