La mitezza apportata dal respiro atlantico non ha toccato ancora il culmine, ma lo farà probabilmente venerdì, quando la più intensa perturbazione della serie risucchierà masse d’aria calde nord-africane convogliandole verso l’estremo Sud e la Sicilia avremo un’autentica avvezione calda prefrontale, con punte di +15/+16°C all’altezza isobarica di 850 hPa.
L’inserimento dell’onda ciclonica verso l’Italia apporterà forte maltempo, in particolare nella giornata di venerdì, quando il nostro Paese si troverà ancora sul cavo ascendente della saccatura, con correnti meridionali a tutte le quote che penalizzeranno soprattutto le regioni settentrionali. S’individuano facilmente nella mappa precipitazioni le zone fucsia-violacee, ove il maltempo sarà più consistente. Per le Alpi sarà una vera e propria festa della neve, in quanto peraltro le ultime elaborazioni non danno rialzi della quota neve così eccessivi, quindi oltre i 1400-1500 metri gli apporti nevosi potranno essere assai degni di nota.
Dopo il passaggio perturbato, penetrerà aria più fredda che dovrebbe estendersi diffusamente all’intera Penisola, garantendo un calo termico abbastanza significativo, con il probabile ritorno delle nevicate sui rilievi dell’Appennino. In realtà, quest’aria più fredda significherà il ritorno ad una situazione con temperature maggiormente allineate alle medie del periodo, in particolare su quelle zone che risentiranno più incisivamente della prossima avvezione calda descritta in precedenza.