La circolazione atmosferica nel Nord Emisfero a 500 hPa sta subendo profonde metamorfosi. La prima “onda di Rossby”, nell’Oceano Pacifico orientale, è in lento arretramento ed appiattimento, mentre la seconda, grande, onda risonante sta avanzando lentamente verso l’Atlantico orientale e l’Europa nord-occidentale. Tutto ciò sta producendo una graduale espansione della vasta saccatura nord-americana, connessa ad una profonda “low” sub-polare situata nel settore centrale del Canada settentrionale. Quest’ultima è connessa ad un vortice freddo polare che è andato gradualmente a sostituire un blocco anticiclonico artico in via d’esaurimento.
Così, nel Nord America, “westerlies” sempre più estesi e intensi, provenienti dal Pacifico, si amalgamano vivacemente con le correnti della sempre più vasta saccatura fredda, dando luogo a frequenti ondate di maltempo, con copiose nevicate soprattutto negli stati centro-orientali del Canada e degli USA. Secondo il modello GFS, nei prossimi giorni questa situazione meteorologica arrecherà forti piogge soprattutto nell’Oregon e in California, in modo particolare tra il 7 e il 9 dicembre.
Nella media troposfera, la lenta avanzata della seconda onda risonante è stata preceduta dallo sviluppo di una semionda effimera sull’Europa orientale, ormai in via di rapido esaurimento.
Le previsioni GFS a medio termine vedono il caldo promontorio atlantico sempre più tentennante nel suo tentativo d’affermarsi nello scenario europeo. Il suo moto verso levante dovrebbe rallentare mentre, l’intensificarsi alle alte latitudini euro-atlantiche del flusso zonale proveniente dal Nord America, lo farà coricare, sull’Europa centrale, poco a nord di un residua, debole, circolazione ciclonica che continuerà ad insistere su Europa sud-occidentale, Africa nord-occidentale e parte del Mediterraneo centrale, cagionando tempo ancora molto instabile sopratutto su Spagna orientale, Marocco, Algeria, Italia e buona parte dei Balcani.
Intorno al giorno 9 di questo mese… grande colpo di scena: la circolazione atmosferica, diventata sempre più instabile, specialmente nella porzione di emisfero compresa tra il Pacifico centrale e l’Atlantico, richiederà l’immediato sviluppo di una nuova “onda di Rossby n°1” sulle coste pacifiche del Nord America, favorita dal potente “forcing” orografico delle Montagne Rocciose.
Di conseguenza, la configurazione a grande scala nella media troposfera dell’Emisfero Nord, dovrebbe subire degli stravolgimenti. Secondo le proiezioni GFS, una vasta banda di forti correnti occidentali perturbate attraverserà l’Oceano Atlantico, ostacolandovi lo sviluppo di promontori anticiclonici bloccanti. La seconda onda anticiclonica risonante dovrebbe emergere sull’Europa orientale, amalgamandosi con un persistente promontorio subtropicale situato sull’Africa nord-orientale.
L’azione di blocco esercitata da questo promontorio anticiclonico metterà fine ad alcuni giorni di forte flusso zonale sul Nord Europa. I sistemi perturbati che si muoveranno lungo un ramo meridionale dei “westerlies” atlantici, dovrebbero penetrare sull’Europa sud-occidentale e nell’Africa nord-occidentale, fornendo nuova linfa alla vecchia circolazione moderatamente perturbata.
Nel breve termine, la terza “onda di Rossby”, ancorata al “forcing” orografico del Tibet, andrà ad alimentare una debole alta di blocco situata sulle coste della penisola di Tajmyr, nel nord della Siberia, centrale. Ma l’evoluzione a medio termine della circolazione emisferica dovrebbe interrompere questo processo, attenuando e quasi annichilendo l’onda anticiclonica dell’Asia centrale.
Il blocco anticiclonico sulle coste artiche della Siberia, un po’ rinforzato e di nuovo isolato, si muoverà verso l’estremità orientale della Siberia.
Una nuova, vasta, terza onda risonante, dovrebbe emergere nel Pacifico ad est dell’Estremo Oriente, amalgamata con un potente anticiclone sub-tropicale, esteso dalle Filippine all’Oceano Pacifico centrale.
La porzione più settentrionale dell’onda anticiclonica sarà attraversata dai “westerlies” provenienti dalle medie latitudini dell’Asia. Questi, dopo aver causato bufere di neve su diverse località della Siberia meridionale e della Cina nord-orientale, si muoveranno verso il Pacifico passando al disotto dell’alta bloccante della Siberia nord-orientale.