Le emissioni GFS confermano una situazione di sostanziale blocco per la terza decade del mese, con prospettive ancora miti ed a tratti perturbate per l’area del Mediterraneo, ove continueranno ad inserirsi diverse perturbazioni trascinare sul binario del flusso oceanico. Sul Nord Europa continuerà invece a prevalere il grande freddo, dovuto al nocciolo gelido del Vortice Polare, costretto a stazionare fra la Penisola Scandinava e il nord della Russia a causa della presenza di un robusto anticiclone termico sopra il Polo Nord. La radicale contrapposizione fra l’aria gelida delle alte latitudini e quella più mite del Mediterraneo possiamo ben coglierla in questa mappa della previsione delle isoterme all’altezza di 850 hPa, valida per il 22 Febbraio.
Nel medio-lungo termine non sembrano doversi verificare grandi variazioni e così arriviamo fino agli ultimi giorni di Febbraio, che potrebbero realmente vedere la persistenza di un potente blocco d’aria gelida concentrato fra Scandinavia ed Artico Russo.
La probabile fase gelida di questa parte finale di Febbraio sulle zone scandinave è ancor più eloquente se osserviamo il grafico relativo agli scenari modellistici variegati (isoterme all’altezza di 850 hPa) proiettati dai vari membri del Centro di Calcolo NCEP. Si prefigurerebbe un lungo trend termico pesantemente sottomedia fino almeno alla conclusione del mese.