Quante volte avrete sentito dire, soprattutto in discorsi riguardanti l’agonismo sportivo: “più per demerito degli avversari, che per i propri meriti”. Sembra un concetto che calza a pennello sull’attuale dominio anticiclonico che si è ormai instaurato su quasi tutta Italia e non sprizza certo salute da tutti i pori, ma che mostra anzi non pochi punti di debolezza. Eppure l’alta pressione sembra in grado di poter durare svariati giorni e la sua garanzia di durata sembra articolarsi sulla scarsa incisività delle dinamiche perturbate da cui potrebbe costruirsi un sovvertimento dell’attuale scenario.
L’alta pressione è tornata anzitutto a guadagnare terreno su gran parte dell’Europa: i massimi barici costantemente situati a nord delle Alpi potrebbero sulla carta rendere il Mediterraneo Centrale vulnerabile ad eventuali inserimenti perturbati dall’Iberia. Non sembra essere questa la strada almeno a breve, ma la poca solidità della struttura anticiclonica si paleserà attraverso un po’ di turbolenza instabile, che potrà privilegiare le aree interne appenniniche, favorita da sbuffi d’aria fresca legata ad una vecchia circolazione ciclonica stagnante tra l’Egeo e la Turchia.