Ci troviamo ancora una volta alle prese con evoluzioni molto differenti proposte dai due principali modelli meteorologici mondiali, l’americano GFS e l’europeo ECMWF.
Nelle ultime due occasioni in cui i modelli divergevano, si è potuto appurare come l’errore meno grande l’abbia commesso GFS. Se dovesse andare così anche questa volta allora non avremo grandi novità almeno fino al 5 gennaio, ma se dovesse andare come intuisce ECMWF, si verrebbe a creare un anticiclone termico russo-scandinavo, con un flusso d’aria artica molto fredda diretta verso l’Europa orientale.
E’ bene dire che tutti i modelli vedono la nascita di un anticiclone russo. Tale processo sta avvenendo in questi giorni grazie ad un flusso di aria calda proveniente dal Mediterraneo orientale. Tale anticiclone inizialmente non è quindi di tipo termico, il processo di termicizzazione dovrebbe avvenire in seguito. Per GFS ad esempio, l’anticiclone continuerebbe a mantenersi tra l’Ucraina e il bacino del Volga, mentre sull’Europa centro-occidentale continuerebbero ad aver la strada spianata intense depressioni nord atlantiche.
Per cercare di dirimere la questione possiamo provare ad affidarci ai modelli ensemble. In questo caso le differenze tra ECMWF e GFS si riducono. Il rinforzo delle alte pressioni orientali e il raffreddamento della Russia, sembrano una probabilità molto concreta, ma almeno fino al focus di analisi di questo articolo, attorno al 5 gennaio, non sembra possano avere un impatto di rilievo sull’Europa centro-occidentale. Certamente è però una novità interessante da seguire passo passo.