Ci avviamo alla fase ormai conclusiva dell’influenza fredda di matrice russo-balcanica: come anticipato da giorni, un ultimo acuto caratterizzerà questa parentesi invernale, per mezzo della retrogressione di un vortice freddo in quota. Le retrogressioni delle gocce fredde balcaniche, per il loro moto retrogrado (invertito rispetto al tipico movimento zonale) appaiono sempre piuttosto imprevedibili ed in effetti la traiettoria esatta di questo vortice ha oscillato non poco sulle ipotesi tracciate dai modelli, dando così luogo a complicanze per quel che concerne i dettagli di previsione.
In effetti, con le ultime soluzioni alla mano, sembra che il vortice freddo riesca a muoversi con una traiettoria più settentrionale, così da impattare fra l’Abruzzo ed il Molise dove porterà i primi rovesci di neve anche di un certo rilievo a quote basse già questa sera. Il meglio avverrà nella giornata di sabato, con il proiettile freddo che, non più significativamente alimentato da ulteriori apporti balcanici, cadrà verso il Tirreno Meridionale prima di essere rapidamente risucchiata verso i Balcani.
L’evoluzione meteo si conferma turbolenta, ma ovviamente cambia leggermente ed ulteriormente la distribuzione delle precipitazioni: l’ingerenza instabile appare infatti più accentuata per quanto concerne le regioni centrali adriatiche, con probabile coinvolgimento, almeno in parte, anche delle Marche, ove appaiono molto probabili rovesci di neve fino in pianura. Sembrano invece un po’ più modesti i fenomeni tra la Basilicata e la Puglia, che non risentiranno appieno della fase favorevole di correnti nord-orientali, come sarebbe invece accaduto se la rotta del vortice fosse stata un po’ più bassa come si prevedeva in precedenza.