Il calo termico avvenuto domenica sul Centro-Nord dell’Italia è stato notevole, tanto che in diverse località le temperature sono crollate di 10-15 gradi nell’arco di sole 24 ore. Questo rocambolesco cambiamento è stato dettato dall’intrusione di un vortice freddo d’estrazione artico-scandinava, giunto fino alle nostre latitudini per via della concomitante espansione dell’alta pressione atlantica sulle nazioni scandinave.
La situazione rimarrà ora pressoché bloccata ancora per qualche giorno, con il vortice freddo intrappolato a ridosso delle nostre regioni e capace quindi di alimentare una relativa circolazione ciclonica su tutto il bacino centro-occidentale del Mediterraneo: la presenza di una seconda area ciclonica sull’Atlantico, poco al largo della Penisola Iberica, non permetterà per il momento nessun inserimento dell’anticiclone, che resterà su posizioni molto alte come possiamo apprezzare dalla proiezione ECMWF, riferita alla giornata di mercoledì 14 Aprile.
In sostanza questo vortice freddo, a ridosso dell’Arco Alpino, risulterà ancora parzialmente alimentata da correnti di provenienza settentrionale, con isoterme ad 850 hPa ancora basse (valori attorno a 0/-2°C all’altezza di 1500 metri) per la stagione su gran parte dell’area mittel-europea, zone alpine e sulle regioni settentrionali dell’Italia. A metà settimana qualcosa si bloccherà, in quanto tenderà a perdere rilievo il suddetto gocciolone freddo, mentre potrebbero assumere una maggiore importanza le interferenze d’aria più mite di provenienza afro-mediterranea (sospinte dalla vicina circolazione ciclonica iberica), anch’esse apportatrici di instabilità per la mancata affermazione dell’alta pressione.
La risalita delle temperature potrebbe dunque essere l’aspetto più saliente dello scenario meteo da metà settimana, in attesa di scoprire l’effettiva incidenza dell’instabilità atmosferica collegata alle infiltrazioni d’aria umida. La carta GFS in basso mostra di quanto potrebbero aumentare le temperature ad 850 hPa nella giornata di venerdì 16, rispetto allo scenario attuale: l’incremento maggiore si avrebbe sul Nord, l’area comunque più interessata dall’attuale fase fresca.